
Pepe: "L'Udinese un esempio per tutti. Juve? Determinante uno zoccolo italiano"
All'Udinese tra il 2006 e il 2010 (con un anno di intermezzo a Cagliari), alla Juventus tra il 2010 e il 2015: ecco perché la sfida di questa sera non può essere come le altre per Simone Pepe. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato del suo periodo in Friuli: "L’Udinese è una società d’esempio per tutti, fantastica e super organizzata. Quando mi ha chiamato la Juve è stato difficile staccarsi, perché è un modello. La prima convocazione della Nazionale l’ho conquistata proprio con quel bianconero, quindi provo grande affetto".
Nel match dell'Allianz Stadium conteranno tanti fattori, tra cui la pressione: "Sarò sincero, avendo vestito la maglia della Juventus mi rendo conto che la Signora non è per tutti. È una realtà particolare: hai tantissime pressioni, la maglia pesa e non tutti riescono a ripetere quanto fatto altrove, anche se bravissimi. È difficile: sei sempre costretto a vincere, il dna della Juve è quello".
Su chi può trasmettere questo dna, Pepe dice: "Passa dall’allenatore e dalla società stessa. Però io credo nello zoccolo italiano perché quando si cambia tanto, serve qualcuno che trasmetta la nostra cultura calcistica. Ho giocato con talenti fantastici, ma la mentalità necessaria ce l’ha chi è cresciuto qua e ha sempre vissuto certe situazioni. Lo zoccolo italiano può spiegare agli altri come gestire le difficoltà. Quando sono arrivato c’erano Del Piero, Buffon e Chiellini: capisci cosa significa giocare alla Juventus".
Nel match dell'Allianz Stadium conteranno tanti fattori, tra cui la pressione: "Sarò sincero, avendo vestito la maglia della Juventus mi rendo conto che la Signora non è per tutti. È una realtà particolare: hai tantissime pressioni, la maglia pesa e non tutti riescono a ripetere quanto fatto altrove, anche se bravissimi. È difficile: sei sempre costretto a vincere, il dna della Juve è quello".
Su chi può trasmettere questo dna, Pepe dice: "Passa dall’allenatore e dalla società stessa. Però io credo nello zoccolo italiano perché quando si cambia tanto, serve qualcuno che trasmetta la nostra cultura calcistica. Ho giocato con talenti fantastici, ma la mentalità necessaria ce l’ha chi è cresciuto qua e ha sempre vissuto certe situazioni. Lo zoccolo italiano può spiegare agli altri come gestire le difficoltà. Quando sono arrivato c’erano Del Piero, Buffon e Chiellini: capisci cosa significa giocare alla Juventus".
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