Tudor: "Questa Juve al completo se la gioca con tutti. Conte e futuro? Non sono inferiore a nessuno"

Quanto avrebbe potuto incidere Igor Tudor sulla stagione della Juventus, se l’avesse allenata dall’inizio? In conferenza stampa alla vigilia della partita con l’Udinese, il tecnico croato risponde così: “Tanto. Ma io dico le cose perché è giusto che le dica. Se uno dice o non dice… Nel calcio contano anche le cose che dicono gli altri. Io non leggo, non so, è giusto che dica il mio punto di vista. Uno pensa che una squadra con Gatti, Bremer, Koopmeiners, Vlahovic sia uguale a un’altra. I tifosi dicono sempre noi siamo la Juve ed è giusto, ma è giusto anche sottolineare quello che ho detto al primo giorno: la squadra al completo, e ci metto dentro anche Cabal e Bremer, come pure Koopmeiners che poi non l’ho avuto mai, è forte e può combattere contro tutti. È la mia opinione”.
Ha detto che la squadra era in una buca: cosa intende?
“È una cosa nota a tutti, non ho detto niente di nuovo. Quando sono arrivato abbiamo parlato di una squadra che era quella che era. Grazie al lavoro fatto assieme, è uscita da quel buco, anche in un tempo abbastanza corto. Non ho detto niente di nuovo”.
Si sente di meritare la conferma? Come vive l’ombra di Conte?
“Io rispondo che vivo giornata per giornata. Me la godo e soffro, perché è giusto anche soffrire. Ma non pensando al futuro: pensando a come preparare la partita con l’Udinese. Mi nutro dei messaggi dei miei giocatori, è il bello della vita da allenatore. Poi, se mi chiedete se mi sento inferiore a qualcuno, rispondo di no. Non mi sento inferiore a nessuno”.
