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La Fiorentina e la scelta più che discutibile di confermare Palladino. Le prossime tre partite decideranno il futuro: fallimento totale o rinascita? Da Kean a Dodo, fino a De Gea: che ne sarà dei big? E Gudmundsson è un vero problemaTUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:02Editoriale
di Lorenzo Di Benedetto

La Fiorentina e la scelta più che discutibile di confermare Palladino. Le prossime tre partite decideranno il futuro: fallimento totale o rinascita? Da Kean a Dodo, fino a De Gea: che ne sarà dei big? E Gudmundsson è un vero problema

La Fiorentina è uscita con le ossa rotte dalla settimana più importante della sua stagione. L'eliminazione dalla Conference League per mano del Real Betis sarà dura da digerire, perché dopo due finali consecutive era ormai quasi un'abitudine arrivare all'ultimo atto ma le cose sono andate diversamente, per una miriade di motivi. Il primo, tangibile, è la qualità vista in campo. Gli spagnoli hanno dimostrato di essere superiori, difficile riuscire a tenere il passo di una squadra che ha in rosa un fuoriclasse totale come Isco, o la fantasia e l'efficacia di Antony, ma dopo il 2-1 dell'andata in favore degli andalusi e la doppietta di Gosens che aveva riequilibrato tutto il pensiero di riuscire a sfangarla era più che lecito averlo. Le scelte però non hanno pagato, in tutte e tre le partite della settimana. Nella semifinale di andata l'aver risparmiato Kean, contro la Roma l'aver messo in campo giocatori non abituati a giocare e alla fine il risultato è stato disastroso: fuori dall'Europa e con una sconfitta in più in campionato, che allontana la Fiorentina dall'obiettivo di tornare nelle coppe.

La conferma di Palladino: scelta più che discutibile.
In tutto questo impossibile non pensare a quella che è stata la notizia del giorno alla vigilia della sfida al Betis. Rocco Commisso ha fatto la sua scelta, quella di esercitare l'opzione di di rinnovo fino al 2027 presente nel contratto tra la Fiorentina e l'allenatore. Ma perché fare tutto questo adesso? Perché non prendersi il giusto tempo per valutare l'operato del tecnico? Se la Fiorentina dovesse restare fuori dall'Europa, dopo aver fatto peggio degli anni scorsi sia in Conference che in Coppa Italia rispetto agli anni scorsi, con una squadra nettamente superiore, non sarebbe forse stato giusto fare delle valutazioni più approfondite? La risposta appare semplice e scontata: sì.

Tre partite con il futuro.
Detto dell'eliminazione dalla Conference adesso la Fiorentina deve per forza concentrarsi sulle prossime tre partite, le ultime della stagione. Lunedì il Venezia, poi il Bologna al Franchi e l'Udinese al Bluenergy Stadium. Serviranno nove punti per evitare il fallimento totale di una stagione nata con la parola "ambizione" pronunciata a più riprese dalla dirigenza. O fallimento o conferma in Europa, non ci sono altre soluzioni. Ma dall'esito di questa stagione dipenderà anche il futuro del club e della squadra. Cosa ne sarà dei big se la squadra non dovesse riuscire a centrare la qualificazione alle coppe? Difficile dirlo, ma la sensazione è che sarebbe molto complicato mantenere l'ossatura della formazione di Palladino.


Kean, Dodo e De Gea.
I primi due nomi ai quali pensare sono quelli di Moise Kean e Dodo. Per l'attaccante il discorso è semplice: nell'accordo siglato la scorsa estate è stata inserita una clausola da 52 milioni di euro. Se arriverà quell'offerta sarà il giocatore a decidere, e senza coppe sarebbe più complicato trattenerlo, altrimenti il suo futuro sarà a Firenze, perché Rocco Commisso non ha alcuna intenzione di cederlo. Parlando di Dodo invece il concetto è diverso. Il post social, prima messo e poi modificato, nel quale il giocatore chiedeva di pensare a come rinforzare la squadra, è un segnale importante. Il Barcellona c'è, l'offerta sarà importante, e nessuno può sapere quello che sarà il finale di questa storia. Poi ci sono anche i nomi di David De Gea e Nicolò Fagioli. Il portiere è il vero top player della Fiorentina, inutile nasconderlo, è innamorato di Firenze, ma basterà per convincerlo a restare? Forse sì, ma è inutile pensarsi adesso, l'obiettivo è quello di vincere le prossime tre partite.

Problema Gudmundsson.
Infine quello che rischia di diventare il vero problema dell'estate della Fiorentina: Albert Gudmundsson. La società viola ha già speso 8 milioni di euro per portarlo a Firenze, in prestito, e dovrà pagarne altri 25 per prenderlo a titolo definitivo. Ma il rapporto tra l'islandese e Palladino non è mai sbocciato del tutto e il riscatto non è scontato. Tenerlo per farlo giocare così lontano dalla porta non ha senso, serve qualcosa di diverso. Ma c'è davvero la volontà di trattenerlo? Impossibile dirlo adesso, ma l'operazione non è semplice. Insomma, tanti dubbi, poche certezze. La Fiorentina uscita con le ossa rotte dalla settimana più importante della sua stagione ha bisogno di un finale all'altezza.