
La Juventus e un calciomercato difficile sia in uscita che in entrata
Il ritiro è cominciato da una manciata di giorni e la prima amichevole è lontana meno di una settimana, ma i problemi invece che diminuire sembrano aggiungersi più in fretta di quanto si riescano a risolvere.
Di certo non manca la buona volontà di chiudere i capitoli più complessi, ma è fuori discussione che i casi più spinosi abbiano preso una piega così scomoda da non rendere facile nessun tipo di confronto tra le parti.
Si è cominciato con il caso Vlahovic, rimasto già pericolosamente in sospeso da un bel tempo di tempo e si è proseguito con l'ammutinamento di Douglas Luiz capace di far parlare di sé più in un giorno che in tutto il campionato. Il fatto di non essersi presentato in ritiro la dice lunga sull'epilogo di questa storia d'amore mai sbocciata tra il giocatore e la Juventus, ma anche sull'incapacità del club di trattare sotto traccia e senza clamori, almeno inizialmente, l'accaduto.
L'errore più grave è dover riaccettare il giocatore tra i ranghi, già da oggi e nonostante la multa, senza avere ancora una soluzione degna a portata di mano e forse consegnandosi pure al suo ricatto: quello di lasciarlo libero quanto prima, e non certamente al prezzo migliore, pur di non vederselo più davanti. Classica situazione in cui un acquirente è già pronto a fargli ritrovare il sorriso dopo la sceneggiata. E poi arriviamo a Weah e alle dichiarazioni pronunciate dal suo procuratore che dicono poco, ma alludono tanto.
Chi sarebbe quel personaggio, dei tre ipotetici tirati in ballo dell'area sportiva, che per vendetta avrebbe contribuito a frenare il passaggio del suo assistito al Marsiglia?
Accuse pesanti che intanto forniscono qualche spiegazione in più sul perché la trattativa in uscita più facile da portare a termine si sia improvvisamente arenata, come altre, nella palude delle difficoltà. Il termometro della situazione dice che la temperatura è alta, ma basta veramente poco per riuscire a sbloccare il sistema e invertire la tendenza. All'appello mancano anche le cessioni ormai programmate di Nico Gonzalez e di qualcuno, se non tutti, tra i ritorni dai prestiti come Arthur, Djalò e Kostic che non avrebbero dovuto già più comparire – da inizio ritiro - nella lista dei disponibili.
Acquisti – Kolo Muani aspetta un po' più fiducioso di qualche giorno fa di rientrare alla base dal ritiro del Psg. La Juve deve però garantire l'obbligo di riscatto tra un anno. Poi c'è il baby difensore del Parma Leoni: L'Inter sembra aver allentato la presa. E per ultimo resta Tudor un po' scoraggiato dalle situazioni che si sono venite a creare che continua a chiedere di accelerare per un altro esterno come l'ex Udinese Molina, un centrocampista capace di controbilanciare l'uscita di McKennie e quell'attaccante necessario come il pane appena il Milan affonderà il colpo su Vlahovic.
Diciamolo pure con schiettezza: in questo momento la Juve, nel mercato, si trova a giocare ancora un po' troppo con il baricentro basso.
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