
Antonio Conte, come partire dal basso e vincere Scudetti. Roba da urlo (come il mercato da finire)
Vincere uno Scudetto partendo da una posizione di totale anonimato. È la sfida che Antonio Conte, in Italia, vince sistematicamente. Perché sia con la Juventus che con il Napoli era partito dal basso, senza coppe, per poi arrivare a vincere contro chi è nettamente più favorito. Prima era il Milan di Ibrahimovic e Thiago Silva. Poi l'Inter di Lautaro Martinez e Thuram, quella delle due finali di Champions League in tre anni, con in mezzo proprio lo Scudetto. Vero è che il Napoli aveva vinto due anni prima, ma con protagonisti diversi: Kim, Osimhen, Kvaratskhelia.
Invece Kvara è stato ceduto a gennaio. È andato al Paris Saint Germain e ha vinto (quasi) tutto, sfiorando il Mondiale per Club perso in finale. Quindi ha vinto uno Scudetto con una squadra comunque mutilata, senza due protagonisti straordinari della cavalcata di due stagioni prima, in un ambiente depresso. Roba da urlo, come da urlo dovrà essere questo finale di mercato per dargli una squadra di un certo livello.
Anche perché Conte ha già dato le dimissioni in corso d'opera, appena prima dell'inizio di una stagione. Dopo Beukema, Lucca e De Bruyne difficilmente lo farà in questa estate, però meglio concludere una finestra che dovrà rendere competitivo il Napoli su più fronti, con almeno due o tre ingressi in più. Poi toccherà anche cedere qualcuno, soprattutto in avanti. Oggi Antonio Conte compie 56 anni.
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