
Brambati: "Inter con lo spogliatoio spaccato. Deluso anche da Marotta"
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A TMW Radio, durante Maracanà, è arrivato il momento di Massimo Brambati, ex calciatore e procuratore.
Inter, serve una rivoluzione dopo quanto è accaduto negli ultimi giorni?
"Non mi è piaciuta l'uscita di Lautaro. E' vero che sei il capitano ma ci sono altri modi per esternare la delusione e ciò che pensi dei compagni. Avrei parlato negllo spogliatoio. Lui non più di due mesi fa diceva che l'Inter era una squadra con le palle. Quindi di chi parlava, solo di lui? Non mi è piaciuto, sono d'accordo con Calhanoglu, e poi gli sono andati dietro altri compagni, vedi Thuram. Puoi fare il capitano in altri modi. Marotta è furbo, sa che Calhanoglu potrebbe andare via e si è schierato con chi rappresenta il futuro dell'Inter. Certo, siamo passati in 50 giorni da quella semifinale col Barcellona a tutto questo. Si è ribaltato un po' tutto. Mi sembra un po' un castello di carta, con un po' di vento cade tutto. Mi domando: ma quando si vince si è tutti uniti e quando si perde succede questo? Bisogna essere uniti anche nelle difficoltà. Poi non sono d'accordo con Marotta quando dice che sono arrivati secondi, ma per come ti eri proposto il giorno dopo il Barcellona...aveva detto che il meglio doveva ancora arrivare. Se la sono gufata".
Lautaro avrebbe fatto una uscita del genere con Allegri o Conte?
"E' vero, quando dietro c'è una personalità importante non ti comporteresti così. Lautaro lo ricordo con Conte, quando lo sostituì e lo zittì. La personalità vuol dire tanto. Chivu è arrivato a spegnere il fuoco quando la casa è già bruciata. Ha convocato la riunione ora ma è tardi. Ha avuto però poco tempo, ma dire il vero, ed è arrivato in un modo particolare. Forse non pensava di dover fare i conti con uno spogliatoio spaccato, perchè è questo che si evince da queste vicende".
E' inevitabile un cambiamento:
"Sicuramente va ringiovanita la rosa. Ci sono tanti giocatori che hanno passato i 30 anni e hanno meno fame di prima. E poi c'è anche la delusione di aver perso due finali in tre anni. Sono un po' deluso di Marotta. Non pensavo che con lui presidente uscisse fuori questo casino. Di solito è sempre riuscito a portare l'acqua sul fuoco al momento giusto, stavolta no".
Juve, Osimhen ora è solo un sogno?
"Credo che lo vogliano fare ma tutto dipende da Vlahovic. Se non si muove il serbo, fai fatica a fare qualsiasi movimento. Io fossi in lui andrei a giocare, perché rischi di non giocare e perdi un altro anno. Allegri lo prenderebbe? Io avevo parlato con lui ultimamente ma non di questo. Lui vuole partire da Leao al Milan, stimava tanto anche Theo Hernandez e vuole costruire un Milan per arrivare nei primi 4 posti, non ancora per vincere il campionato, e ci sta. Lui è consapevole che per fare la grande squadra servono grandi giocatori. Io avevo capito che Vlahovic doveva migliorare tantissimo, e lo disse quando andò via dalla Juve. Diceva che in area doveva essere più 'sporco'. Io fossi il procuratore di Vlahovic mi adopererei per portarlo via, trovare una soluzione per portarlo a giocare altrove".
Inter, serve una rivoluzione dopo quanto è accaduto negli ultimi giorni?
"Non mi è piaciuta l'uscita di Lautaro. E' vero che sei il capitano ma ci sono altri modi per esternare la delusione e ciò che pensi dei compagni. Avrei parlato negllo spogliatoio. Lui non più di due mesi fa diceva che l'Inter era una squadra con le palle. Quindi di chi parlava, solo di lui? Non mi è piaciuto, sono d'accordo con Calhanoglu, e poi gli sono andati dietro altri compagni, vedi Thuram. Puoi fare il capitano in altri modi. Marotta è furbo, sa che Calhanoglu potrebbe andare via e si è schierato con chi rappresenta il futuro dell'Inter. Certo, siamo passati in 50 giorni da quella semifinale col Barcellona a tutto questo. Si è ribaltato un po' tutto. Mi sembra un po' un castello di carta, con un po' di vento cade tutto. Mi domando: ma quando si vince si è tutti uniti e quando si perde succede questo? Bisogna essere uniti anche nelle difficoltà. Poi non sono d'accordo con Marotta quando dice che sono arrivati secondi, ma per come ti eri proposto il giorno dopo il Barcellona...aveva detto che il meglio doveva ancora arrivare. Se la sono gufata".
Lautaro avrebbe fatto una uscita del genere con Allegri o Conte?
"E' vero, quando dietro c'è una personalità importante non ti comporteresti così. Lautaro lo ricordo con Conte, quando lo sostituì e lo zittì. La personalità vuol dire tanto. Chivu è arrivato a spegnere il fuoco quando la casa è già bruciata. Ha convocato la riunione ora ma è tardi. Ha avuto però poco tempo, ma dire il vero, ed è arrivato in un modo particolare. Forse non pensava di dover fare i conti con uno spogliatoio spaccato, perchè è questo che si evince da queste vicende".
E' inevitabile un cambiamento:
"Sicuramente va ringiovanita la rosa. Ci sono tanti giocatori che hanno passato i 30 anni e hanno meno fame di prima. E poi c'è anche la delusione di aver perso due finali in tre anni. Sono un po' deluso di Marotta. Non pensavo che con lui presidente uscisse fuori questo casino. Di solito è sempre riuscito a portare l'acqua sul fuoco al momento giusto, stavolta no".
Juve, Osimhen ora è solo un sogno?
"Credo che lo vogliano fare ma tutto dipende da Vlahovic. Se non si muove il serbo, fai fatica a fare qualsiasi movimento. Io fossi in lui andrei a giocare, perché rischi di non giocare e perdi un altro anno. Allegri lo prenderebbe? Io avevo parlato con lui ultimamente ma non di questo. Lui vuole partire da Leao al Milan, stimava tanto anche Theo Hernandez e vuole costruire un Milan per arrivare nei primi 4 posti, non ancora per vincere il campionato, e ci sta. Lui è consapevole che per fare la grande squadra servono grandi giocatori. Io avevo capito che Vlahovic doveva migliorare tantissimo, e lo disse quando andò via dalla Juve. Diceva che in area doveva essere più 'sporco'. Io fossi il procuratore di Vlahovic mi adopererei per portarlo via, trovare una soluzione per portarlo a giocare altrove".
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