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tmw / juventus / A tu per tu
...con Danilo PagniTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:52A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Danilo Pagni

“La vittoria della Juventus è un ottimo inizio: da qui a dire che è l’antagonista del Napoli però ce ne passa”. Così a TuttoMercatoWeb.com Danilo Pagni, scopritore di talenti e direttore sportivo, ex tra le altre di Ternana e Milan. 

Chi è l’antagonista del Napoli “L’Inter e guai a pensare il contrario”. Il gol di Vlahovic può cambiare la sua storia alla Juventus? “Dipende molto dal rapporto che ha con l’allenatore. Non è un fuoriclasse ma non può essere quello visto alla Juve. Sarà fondamentale il rapporto intepersonale con Tudor". Tante sue intuizioni oggi militano in Serie A. Vandeputte a Cremona... “Quando l’ho avuto a Viterbo mi chiamò Camilli dicendomi di non farlo giocare contro il Monza di Berlusconi perché non l’aveva visto bene. Camilli ebbe una colica, Vandeputte giocò e fece gol. Quando io e il presidente andammo via, la società lo svendette al Catanzaro. Sono contento di vederlo in Serie A”. Tra i suoi calciatori anche Zerbin... “A Viterbo. Quando sono arrivato faceva sempre ghiaccio per un problema alla caviglia. Chiamai il Napoli che mi disse di vedermela autonomamente. Calabro lo buttò dentro. Della Cremonese ho avuto anche Sernicola: un giocatore che lo staff tecnico non aveva confermato. Ma credevo in lui. Venduto al Sassuolo. Farà bene.” Che effetto le fa vedere Gattuso in Nazionale? “Come amico di infanzia mi fa molto piacere. Da ragazzini ci allenavamo insieme e mai avrei pensato che diventasse allenatore della Nazionale. Sta andando a trovare tutte le squadre di A. Mi sembra una sorta di vescovo. Ma farà prevalere il suo pragmatismo. È stato un gioco del destino. È un predestinato da quando era piccolo. Porterà l'Italia al Mondiale". Lei ha sempre parlato di Pio Esposito, da anni. “Un predestinato. Un talento. Ricordo che un giorno in occasione di una partita dell'Inter Under 14 stava giocando e alcuni genitori dicevano che era all’Inter solo perché c’erano i fratelli. Dissi a quello del bar di non dare più da bere a queste persone. Ha dimostrato resilienza. Brava l’Inter ad aspettarlo”. Torniamo a Cremona. C'è Mussolini... “Alla Lazio dove giocava mio figlio sentivo i commenti, dicevano che giocava per il cognome. Bravo Calori a valorizzarlo in Primavera. Mi aveva detto che avrebbe avuto un’esplosione. Il campo batte tutti". E lei direttore, torna in pista? "“Parlano i numeri. Ho sempre dimostrato di raggiungere gli obiettivi. Mi aggiorno, mi documento. Mi fido degli strumenti e vedo partite, ho ancora voglia e sono famelico di vittorie”.