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Il caso Lookman fa discutere: chi ha ragione?TUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:46L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Il caso Lookman fa discutere: chi ha ragione?

Stanno volando gli stracci tra Lookman (caldeggiato dal suo entourage) e l’Atalanta. L’eroe della magica serata di Dublino (tripletta per abbattere il Bayer Leverkusen e vincere l’Europa League), a distanza di poco più di un anno, è diventato un vero e proprio caso. Da un lato del ring c’è il nigeriano, certo di aver dato tutto per la Dea e convinto di meritarsi l’Inter. Dall’altra parte, invece, l’Atalanta, forte del suo status di club di primo fascia e sicura di avere il coltello dalla parte del manico, in quanto proprietaria del cartellino e, di conseguenza, libera di decidere quando e a che cifre venderlo. Un tira e molla che sta facendo discutere molto. Molti tifosi orobici si sono già schierati dalla parte della società, rinnegando Lookman, reo di essere un ingrato. C’è, tuttavia, chi pensa che quasi 45 milioni di euro per un giocatore ormai fuori dal progetto abbiano più rilevanza dell’orgoglio. Tra post social e dichiarazioni a mezzo media, il caso Lookman sta diventando complicato da risolvere ma molto semplice da comprendere. Nel calcio di oggi, la volontà del giocatore pesa più di qualsiasi contratto o promessa (sia reale o immaginaria). Lookman vuole andarsene… il resto non conta. Non è sempre stato così. C’è stato un tempo in cui i contratti erano davvero legge. La società possedeva il giocatore sotto contratto e ne faceva ciò che voleva. Probabilmente, il potere dei club era eccessivo in quell’era ma, oggi, siamo all’esasperazione del concetto di “libertà professionale”. Lookman ha dato tantissimo all’Atalanta ma, quando è arrivato a Bergamo, nell’estate del 2022, era tutto fuorché un campione. Grazie all’Atalanta (leggi Gasperini) è cresciuto esponenzialmente e si è conquistato, a pieno merito, lo status di top player. Insomma, i meriti vanno condivisi tra tutte le parti in causa… Dall’altra parte, nel mondo pallonaro odierno, diventa un azzardo pensare di poter trattenere un giocatore che, mentalmente, ha già deciso di mettersi in gioco altrove. Ricordate Koopmeiners e il suo certificato medico? Qui, probabilmente, si è andati anche oltre ma la sostanza è la stessa. C’è solo da capire se l’Inter metterà tutti d’accordo alzando l’offerta ad una cifra ritenuta congrua dalla Dea e, soprattutto, se l’idea di non cederlo ad una rivale italiana venga “dimenticata” dai Percassi. In un modo o nell’altro, questa telenovela arriverà al suo epilogo. Un fatto è certo: l’eroe di Dublino è meno eroe dopo quanto sta accadendo. Come per ogni altra, grottesca, storia similare, ce ne faremo una ragione. Il calcio è diventato anche questo, non c’è modo di cambiarlo.