
Girandola portieri, Brignoli: "Il Napoli voleva due certezze. Donnarumma? Manovra 'politica' del PSG"
Attuale portiere dell'AEK Atene, Alberto Brignoli ha vestito in Italia le maglie di tante squadre, anche se è passato alla storia per quel gol di testa contro il Milan del 2017, quando regalò in tuffo il primo punto in Serie A ai campani. Oggi milita in Grecia, si accinge a giocare il terzo turno di qualificazione della Conference League e segue sempre con passione il nostro campionato. Tutti argomenti che tratta in esclusiva con Tuttomercatoweb.com, a partire da come sta andando la sua attuale stagione: “Discretamente bene. Da quando sono arrivato in Grecia sono cresciuto in modo importante sia col Panathinaikos che con l’AEK, giocando in Europa e vincendo titoli qua in Grecia. Ad Atene si sta bene e ci si vive volentieri, è bellissima. È stata una scelta azzeccata”.
Domani gioca l’andata del terzo turno preliminare in Conference League (con l’Aris Limassol, ndr). Come vi affacciate al torneo?
“Innanzitutto l’obiettivo è partecipare, entrare nel tabellone. Abbiamo un ranking basso, siamo arrivati quarti in campionato e in Conference troviamo sempre avversari impegnativi, se passiamo con l’Aris poi incrociamo l’Anderlecht, quindi l’obiettivo intanto è entrare nella fase a gironi. Poi vogliamo andare il più lontano possibile”.
Venendo invece ai portieri più di prospettiva del nostro calcio, c’è Desplanches che sta per passare al Pescara. Non si aspettava un trasferimento più pesante dopo Palermo?
“Sebastiano ha fatto molto bene all’Europeo Under 21, io sono stato al Palermo e so che è una piazza esigente soprattutto con i portieri, non è facile giocarci. Sicuramente il club col giocatore ha preso una scelta indirizzata al crescere e a giocare di più: sarà uno step importante e il tempo darà poi le risposte definitive, ma per me è una cosa giusta. In linea di massima è una decisione dettata dal fatto che al Palermo non avrebbe la titolarità garantita e così si va sul percorso di crescita del ragazzo”.
Invece il Napoli ha scelto di prendere Milinkovic-Savic. Come mai una scelta del genere avendo già un titolare da anni come Meret?
“Ho tantissima stima di Meret, a Napoli ha vinto scudetti e raggiunto la Nazionale, è un portiere top. Il club ha preso questa scelta perché avendo anche la Champions vuole avere due portieri affidabili, anche perché il ruolo cambiato rispetto a prima, ora c’è più alternanza e giocando più di 50 partite avere due portieri d’affidamento è importante in un grande club. La scelta va in questa direzione, anche perché Meret ha dimostrato di meritare tutto questo e sarà lui che inizierà il campionato e anche la Champions, poi le dinamiche interne evolveranno col passare della stagione”.
Rimane dell’idea, quindi, che Meret resterà saldamente il titolare.
“Non vedo perché dovrebbe essere il contrario. Nel calcio tutti siamo sempre in discussione, ma se un portiere che vince due scudetti a Napoli ed è il secondo della Nazionale viene messo in discussione, penso che non ci siano più punti di riferimento. Ovviamente io parlo dall’esterno, ma ci sono dei numeri e dei fatti che parlano da soli. Poi è chiaro che il Napoli farà più di 50 gare in una stagione e quindi gli servono due portieri affidabili”.
Il Milan invece ha rischiato di salutare Maignan a inizio mercato. Quanto avrebbero perso i rossoneri da una sua partenza?
“Insieme a Meret e pochi altri, Maignan è uno dei portieri top in Europa. Il Milan guadagna tantissimo dalla sua conferma, sia come continuità tra i pali sia come per equilibrio e sicurezza che infonde alla difesa. È un ragazzo di personalità riconosciuta nello spogliatoio, ha fatto una grande scelta a restare e il Milan ha fatto benissimo a non cederlo. Come tutti anche Maignan farà i suoi pochi errori durante l’anno, ma alla fine dei conti ti porta sempre quei 7-10 punti in più. Fa la differenza”.
Invece è in bilico la situazione di Donnarumma col PSG. A un anno dalla scadenza di contratto rischia di partire da Campione d'Europa in carica, come mai secondo lei?
“Gigio è uno dei tre portieri più forti al mondo, a 26 anni ha già 500 partite alle spalle, ha vinto Europeo e Champions, parliamo di un fuoriclasse. Vedendo da fuori, potrebbe essere una mossa societaria per mettergli pressione e farlo rinnovare. Come se gli dicessero “a noi non cambia, se non rinnovi prendiamo Chevalier”. Penso che la prima scelta del PSG resti Donnarumma e questa operazione sia “politica”, ovvero indirizzata a lui per arrivare al rinnovo”.
Ci fa una griglia di partenza della prossima Serie A?
“Ripetersi è ancora più difficile che vincere, ma il Napoli riparte da favorito. L’ha dimostrato anche sul mercato, però se la giocherà anche la Juve oltre all’Inter, che nonostante i vari cambi rimane in lotta. Poi c’è il Milan e secondo me anche la Lazio, col ritorno di Sarri, farà molto bene”.
Anche per lo scudetto?
“Non so se per il titolo, ma le due romane saranno competitive. Soprattutto la Roma con Gasperini, se trova l’equilibrio giusto sarà la vera outisider del Napoli per il tricolore”.
Da ex bianconero, quante chances ha la Juventus?
“La Juve è sempre la Juve, l’obiettivo è sempre vincere ogni competizione. Ma ha cambiato allenatore a fine anno e anche tanti giocatori, c’è un po’ di ricambio e serve pazienza. Ma la Juventus resta sempre fra le prime tre”.
Altre notizie
Ultime dai canali







Primo piano