
Juventus, la legge di Comolli
Damien Comolli si è imposto sin da subito alla Continassa, imponendo anche il suo metodo di lavoro, autorevole e razionale. Un approccio che inevitabilmente richiederà del tempo per dare i suoi frutti, ma qualcosa a distanza di due mesi si comincia a vedere. Capisco che per il tifoso medio alcune logiche siano di difficile comprensione, ma basta perdere un po’ di tempo in più per approfondire alcune questioni e improvvisamente si accende la luce.
Come per le cessioni di Timothy Weah al Marsiglia e Samuel Mbangula al Werder Brema, che in totale frutteranno alla Juventus circa 32 milioni. Eppure a giugno erano stati praticamente ceduti al Nottingham Forest per 22 milioni totali. Questioni di impellenze finanziarie, poiché la doppia operazione doveva servire per iscrivere a bilancio circa 15 milioni di plusvalenze, fare uno step importante con i conti ed evitare di finire nuovamente nel mirino dell’UEFA per il Fair Play Finanziario. Eventualità evitata comunque per via dell’intervento della proprietà.
Ci ha pensato John Elkann, infatti, a rimpinguare le casse con 15 milioni, che si sommano ai 15 già forniti al suo club al momento dell’esonero di Thiago Motta e del suo staff. La proprietà della Juve si riserva di aggiungere altri cash nei prossimi mesi, ma oggi la situazione è più tranquilla, anche se al dg Damien Comolli è stato chiaramente dato mandato di sfoltire la rosa. Oltre ai giovani che vengono aggregati saltuariamente, oggi Igor Tudor ha a disposizione 30 giocatori, quasi tre per ruolo e se la rosa non è con ogni probabilità composta in tutti i reparti dagli elementi che il tecnico croato agognava, è comunque numericamente completa.
Anzi, ci sono giocatori di troppo che se non saranno ceduti, al momento della compilazione delle liste non potranno a prescindere essere utilizzati, ma solo stipendiati a ufo. Ci vuole pazienza, tanta, anche perché si tratta di una situazione ereditata e che non si risolverà nell’immediato. Calciatori come Arthur e Milik, per esempio, hanno contratti fino al 2027, mentre altri come McKennie, Vlahovic, Rugani e Kostic sono all’ultima stagione in bianconero. Matasse che non è facile dipanare, almeno non in poco tempo.
La sessione estiva del calciomercato ha ancora davanti quattro settimane quasi piene e di tempo in realtà ce n’è. Sta di fatto che il tempo comunque passa, gli allenamenti si susseguono senza sosta e Tudor deve preparare la squadra con quello che ha realmente in mano oggi. La seconda amichevole stagionale, quella contro il Borussia Dortmund sarà meglio il termometro della situazione, ma così come nel ritiro tedesco la società ha imposto un profilo basso, è bene che lo abbiano anche i tifosi, facendo i conti con la nuda realtà e attendendo tempi migliori.
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