
Vaciago: "Pio Esposito e Leoni fra i finalisti del Golden Boy, ecco perché"
A margine della presentazione dei 25 finalisti dell'European Golden Boy all'interno della Badia di Sant’Andrea di Genova, il direttore di Tuttosport Guido Vaciago ha parlato a TMW dello storico premio organizzato dal quotidiano e dell'attualità del calcio italiano:
La lista dei 25 finalisti c'è, ma per vedere al suo interno due italiani sono servite le wild card...
"Perché gli italiani non giocano tanto a volte. Pio Esposito è un'eccezione, ma la classifica e il ranking partono dalla scorsa stagione in cui questi ragazzi non erano molto in alto. Oggi non erano nei primi 20 anche perché lì ci sono ragazzi che giocano la Champions e che magari l'hanno pure vinta. Ma erano comunque nei primi 100, che è già un buon risultato. Abbiamo voluto che fossero nei 25 perché sia Leoni che Pio Esposito lo meritano. Non sono fra i favoriti, ma sono convinto che nelle prossime edizioni uno come Pio Esposito possa raggiungere il podio, nella speranza di poter assegnare presto il premio a un italiano visto che non succede dai tempi di Balotelli, che però lo vinse con la maglia del Manchester City".
Intanto Pio Esposito lo abbiamo visto in Nazionale. Pensieri sul corso azzurro?
"Penso molto bene, sono molto contento. Poi però quando in questi giorni stavo scrivendo gli editoriali mi rendevo conto che stavo esaltando partite contro l'Estonia, contro Israele... E mi chiedevo se non fosse esagerata come cosa. Però in fondo l'ultimo mondiale lo abbiamo saltato per non aver battuto la Macedonia del Nord. Se noi torniamo a fare le cose normali, cioè a fare l'Italia che batte Estonia, Israele o Macedonia del Nord, al Mondiale ci andiamo. Se devo riassumere il lavoro di Gattuso dico che ha riportato la normalità: non pretende di inventare il calcio, fa le cose ordinate e ha avuto la fortuna di trovare degli attaccanti che sono in forma. Penso che stia facendo il lavoro che serviva".
La Juventus riparte dopo la sosta con non pochi problemi: l'infortunio di Bremer, il caso Koopmeiners e gli attaccanti che non segnano...
"Una Juventus che sarà un po' traumatizzata dall'infortunio di Bremer: lui non dà solo sicurezza tecnica, ma anche morale, caratteriale. Detto questo per me i problemi continuano ad essere a centrocampo e sugli esterni. In mezzo manca un regista, senza è difficile sviluppare gioco e gli attaccanti ne soffrono. Per me davanti c'è talento, c'è una ricchezza che poche squadre hanno: c'è da capire se sono gli attaccanti in un periodo di crisi o è un problema di sviluppo di gioco. La Juventus ha segnato sempre in contropiede o su calcio da fermo, di gol costruiti la Juventus ne ha fatti pochi".
Nella corsa Scudetto cosa vede?
"Inter e Napoli sono nettamente superiori alle altre, per una questione di rosa. Non vedo come entrambe possano suicidarsi. Detto questo Milan, Roma e forse anche Juventus credo possano ambire alla lotta scudetto. Ultimamente non hanno vinto sempre le più forti, ma le alternative che hanno Inter e Napoli Allegri, Tudor e Gasperini non le hanno".
Chiusura con Paratici: il dirigente è tornato al Tottenham, dopo che in estate era stato vicino al Milan... Può diventare un rimpianto?
"Assolutamente sì. E' una follia che uno dei dirigenti più importanti, uno degli uomini che ha costruito la Juventus dei 9 scudetti, sia al servizio di un club straniero. E' una risorsa del calcio italiano che abbiamo dato alla Premier, che certamente non aveva bisogno di questo tipo di regali. Per quanto Tare stia facendo benissimo al Milan, io credo che Paratici avrebbe fatto comodo non solo ai rossoneri ma a tutti i club italiani. La Juventus dei 9 scudetti aveva Paratici, Cherubini che oggi è a Parma, Longoria che è presidente del Marsiglia, Manna che è ds del Napoli campione d'Italia… Non era una brutta dirigenza quella".
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