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Una vita da gregario: Rugani, sedici anni di Juve. Sempre utile, mai indispensabileTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 17:22Serie A
di Ivan Cardia

Una vita da gregario: Rugani, sedici anni di Juve. Sempre utile, mai indispensabile

Daniele Rugani e la Juventus, insieme fino al 2028. È l’ufficialità di giornata, il rinnovo di contratto del difensore centrale italiano, titolare nell’ultimo turno di campionato a Como. In virtù di questo nuovo accordo, al netto di quello che succederà nei prossimi anni, sulla carta Rugani potrà arrivare a sedici anni - con qualche interruzione - in bianconero. Dal 2012, infatti, prima brevemente nelle giovanili e poi in prima squadra, il centrale ha sempre avuto un legame con i colori bianconeri. Era il futuro. Nato a Lucca, cresciuto nelle giovanili dell’Empoli, tredici anni fa Rugani passa per la prima volta alla Juve. In prestito, nel vivaio. A luglio 2013 la Juventus ne acquista metà del cartellino, torna in Toscana e resta lì per altri due anni in cui esordisce e si fa notare, prima in Serie B e poi in A. Da lì, si aprono le porte della Torino bianconera. Anni di successi, specie all’inizio: dal 2015 al 2020 è un’alternativa. Prima alla formidabile BBC, poi, tra gli altri, anche a De Ligt. Arrivato come il difensore italiano del futuro, nonostante la fiducia dei suoi allenatori (Allegri su tutti) non riesce - in buona parte anche comprensibilmente - a ritagliarsi uno spazio da protagonista. Un'ottima vita da gregario. Nel 2020, doppio prestito: al Rennes non va benissimo, al Cagliari decisamente meglio. In estate torna Allegri e Rugani rientra in bianconero: diciotto presenze stagionali. Il suo status è certificato, ma in un certo senso c’è il cambio di passo: dimenticata la prospettiva di vederlo presto o tardi titolare, inizia a diventare chiaro a tutti quanto Rugani possa essere utile ai colori bianconeri. Un gregario di lusso, appunto: ad avercene… Non la vede così Thiago Motta, che quasi subito gli consiglia di prendere altri lidi: una stagione dopo, trascorsa all’Ajax (voluto e apprezzato da Farioli) con 26 presenze complessive, il centrale torna a Torino con Tudor. Il suo ruolo è certificato, a suo modo una colonna: nessuno, nella squadra attualmente a disposizione del croato, ha vinto più partite (111) con la maglia bianconera. Qualcosa vorrà pur dire.