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Il ko di Como fa traballare Tudor e le certezze di Comolli
Oggi alle 00:56Editoriale
di Antonio Paolino
per Bianconeranews.it

Il ko di Como fa traballare Tudor e le certezze di Comolli

La prima sconfitta stagionale arriva dopo cinque pareggi consecutivi e un appiattimento generale della squadra

Dietro la prima sconfitta stagionale non c'è solo la pesante assenza di Bremer e di quel numero ben definito di giocatori mai completamente recuperati da infortuni e limiti tecnici, ma anche un qualcosa di più complesso che Tudor e Comolli stanno provando a spiegarsi a gesti ancor più che a parole, anche se qualcuna di queste sembra essere uscita per davvero nel dopo partita di Como. E anche con toni molto accesi, stando alle testimonianze di chi non ha potuto negare. Al poco carattere della squadra, in linea con la personalità di molti protagonisti scesi in campo - diciamo così – si è aggiunta la mancanza di quella cattiveria utile per dimostrare almeno di valere la maglia che si indossa. Ormai il problema si ripete da tempo, ma non si riesce ancora a trovare una spiegazione e soprattutto non si riescono a trovare soluzioni efficaci. Si continua invece a cambiare uomini, giocatori e a disperdere una quantità imprecisata di risorse concentrando, con poca fantasia, i poteri su rischiose figure lasciate puntualmente aggrappate ai loro destini. Nel calcio, e alla Juve specialmente, questo non basta più. Concentrare poteri e scelte su due persone “distanti” e poco raccordate da una vera figura di campo allunga i tempi della rinascita.

In campo – La squadra ha bisogno di certezze e punti di riferimento costanti e ripetuti. Il cambio di modulo, dopo la sosta e con pochi allenamenti nelle gambe, è stato uno spot mal riuscito per un allenatore poco convinto di quello che sarebbe andato a proporre. Tudor non accetta ingerenze dall'esterno. Tra quelli che non hanno giocato a calcio – presuntuosa come affermazione – e addirittura coloro che non sono diventati allenatori, mette tutti fuori dal cerchio e forse ci si mette fuori anche lui non riuscendo a trovare la sponda giusta nella squadra che ha a disposizione. Nessun dubbio sul fatto che alcuni acquisti non siano stati di suo gradimento e che si sarebbe aspettato almeno un centrocampista d'esperienza per evitare di buttare tutta la croce sulle spalle di un irrecuperabile Koopmeiners. Affrontare la settimana più complessa della sua gestione ha portato ad un raffreddamento dei rapporti tra Tudor e Comolli, entrambi scafati tanto da intuire quanto le cose possano e debbano cambiare in caso di caduta libera tra Madrid e Roma. D'altronde anche il capitano non le ha mandate a dire al termine della partita: «crediamo in quello che facciamo, ma se i risultati non arrivano significa che le prestazioni non sono da Juve». Dichiarazione forte di Locatelli, a nome di un gruppo che si è sentito accusare di avere poca “qualità”. Comolli intanto riflette e si guarda attorno. Presentarsi il 7 novembre agli Azionisti in queste condizioni non agevolerebbe neppure il suo insediamento da amministratore delegato. Intanto Spalletti prima e Palladino adesso sono già sull'attenti.