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Ennesima prova del nove per l'Inter: se non batte Spalletti a San Siro, non è da scudetto
Per l'Inter sta per arrivare l'ennesima prova del nove. Un altro scontro diretto contro una grande. In questo senso, lo score dei campioni d'Italia che puntano a confermarsi nonostante il terremoto estivo, è però davvero impietoso. Ancora di più se si pensa che solo contro la Lazio si è giocato lontano da San Siro. Così il calendario stagionale, fino a questo momento, racconta di una squadra che non riesce a fare la voce grossa quando affronta avversari di pari o superiore livello.
Quest'anno l'Inter ha pareggiato con Milan, Juventus e Atalanta e perso contro il Real Madrid e i biancocelesti di Sarri all'Olimpico. Una brutta caduta, pur creando a Roma una valanga di occasioni. E adesso? Adesso arriva il Napoli, ancora al Meazza, quasi un anno dopo da quel rosso a Insigne e il conseguente rigore trasformato da Romelu Lukaku. Solo che stavolta al timone del veliero partenopeo, spedito in avanti insieme al Milan a +7 in classifica, c'è un ex molto avvelenato che si chiama Luciano Spalletti.
Liquidato dopo aver riportato la squadra in Champions League per eleggere a nuovo comandante Antonio Conte, protagonista indiscusso del 19° scudetto nerazzurro. A Spalletti è stata fatale la non propensione all'eccellenza. In sostanza: un ottimo allenatore, ma per vincere serve uno abituato a farlo. Detto fatto. Ora però in testa c'è lui e a Milano verrà per lasciare un segno profondo e infliggere il colpo del ko a Simone Inzaghi. L'Inter non ha chance e non potrà nascondersi. Se non vince sarà inutile girarci ancora attorno. Vorrebbe dire che, quest'anno, non è da scudetto.
Quest'anno l'Inter ha pareggiato con Milan, Juventus e Atalanta e perso contro il Real Madrid e i biancocelesti di Sarri all'Olimpico. Una brutta caduta, pur creando a Roma una valanga di occasioni. E adesso? Adesso arriva il Napoli, ancora al Meazza, quasi un anno dopo da quel rosso a Insigne e il conseguente rigore trasformato da Romelu Lukaku. Solo che stavolta al timone del veliero partenopeo, spedito in avanti insieme al Milan a +7 in classifica, c'è un ex molto avvelenato che si chiama Luciano Spalletti.
Liquidato dopo aver riportato la squadra in Champions League per eleggere a nuovo comandante Antonio Conte, protagonista indiscusso del 19° scudetto nerazzurro. A Spalletti è stata fatale la non propensione all'eccellenza. In sostanza: un ottimo allenatore, ma per vincere serve uno abituato a farlo. Detto fatto. Ora però in testa c'è lui e a Milano verrà per lasciare un segno profondo e infliggere il colpo del ko a Simone Inzaghi. L'Inter non ha chance e non potrà nascondersi. Se non vince sarà inutile girarci ancora attorno. Vorrebbe dire che, quest'anno, non è da scudetto.
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