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Giammarva: “Juve, sentenza equilibrata. Ora la Uefa”
“Il patteggiamento della Juventus? Come noto era già stata penalizzata nel campionato italiano per le plusvalenze, che non sono vietate come previsto dalla legge. I dieci punti di penalizzazione hanno di fatto eliminato la Juve dalla corsa alla Champions”. Così a Tuttomercatoweb Giovanni Giammarva, commercialista, revisore dei conti ed ex presidente del Palermo.
Dieci punti per le plusvalenze, una multa per gli stipendi. Alla Juve è andata bene?
“Il problema degli stipendi è sicuramente più importante delle plusvalenze. Non mi aspettavo questo tipo di soluzione: se sono stati tolti dieci punti per le plusvalenze e viene invece accolto il pagamento di una sanzione pecuniaria chiudendo così la procedure, direi che alla Juventus è andata bene. È stata una sentenza equilibrata, non vi è un attacco sul piano sportivo: c’è stato un danno economico e viene ripagato, appunto, in termini economici. Aspettando, ovviamente, la UEFA.
Certamente poco più di settecentomila euro non spostano certo chissà cosa nell’economia della Juventus. Il procedimento della UEFA invece potrebbe essere più duro anche se tutti auspicano che si possa allineare a quanto fatto dalla FIGC”.
Con questo provvedimento si rischia di creare un precedente?
“Bisogna anche valutare il contesto. La vicenda stipendi è relativa al periodo del Covid. È qualcosa che non si può ripetere, almeno tutti speriamo sia così. Contestualizzando la vicenda c’è l’attenuante. Certamente adesso ci saranno maggiori controlli da parte degli organi preposti”.
Dieci punti per le plusvalenze, una multa per gli stipendi. Alla Juve è andata bene?
“Il problema degli stipendi è sicuramente più importante delle plusvalenze. Non mi aspettavo questo tipo di soluzione: se sono stati tolti dieci punti per le plusvalenze e viene invece accolto il pagamento di una sanzione pecuniaria chiudendo così la procedure, direi che alla Juventus è andata bene. È stata una sentenza equilibrata, non vi è un attacco sul piano sportivo: c’è stato un danno economico e viene ripagato, appunto, in termini economici. Aspettando, ovviamente, la UEFA.
Certamente poco più di settecentomila euro non spostano certo chissà cosa nell’economia della Juventus. Il procedimento della UEFA invece potrebbe essere più duro anche se tutti auspicano che si possa allineare a quanto fatto dalla FIGC”.
Con questo provvedimento si rischia di creare un precedente?
“Bisogna anche valutare il contesto. La vicenda stipendi è relativa al periodo del Covid. È qualcosa che non si può ripetere, almeno tutti speriamo sia così. Contestualizzando la vicenda c’è l’attenuante. Certamente adesso ci saranno maggiori controlli da parte degli organi preposti”.
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