
Allegri più realista del re: "Obiettivo quarto posto". Ma la Juventus non ha la Champions
"Noi bisogna pensare ad arrivare nelle prime quattro, questo è l'obiettivo perché entrare in Champions sarà troppo importante. Bisogna essere bravi, un passo alla volta e mantenere i piedi per terra". Parole e musica di Massimiliano Allegri dopo la vittoria contro la Lazio per 3-1. Una prova di forza non tanto per il risultato oppure per la vittoria contro una squadra di ottima caratura, ma soprattutto perché l'intesa fra Federico Chiesa e Dusan Vlahovic è sempre più rodata. Un'ottima notizia soprattutto considerando che lo stesso attaccante serbo ha avuto più di qualche problema, nella scorsa stagione, mentre l'italiano doveva recuperare dopo gli acciacchi e l'infortunio al crociato che ne ha minato la condizione.
La realtà è che Vlahovic e Chiesa possono essere un duo difficilmente arrestabile. Perché combinano potenza e forza. E del resto sono cresciuti a Firenze prima del grande salto, per ora non del tutto riuscito. Eppure a 23 e 26 anni, rispettivamente, è arrivato il momento di trascinare la squadra, dopo qualche annata non straordinaria. Nessuno dei due ha ancora vinto uno Scudetto, ed è quasi incredibile considerata la storia recente della Juventus dei nove tricolori consecutivi.
Così Allegri si trova con un attacco molto molto forte e completo, con Chiesa come seconda punta più libero di svariare e Vlahovic che ne può raccogliere le accelerate. Poi Milik e Kean come rincalzi. Difficile, a memoria, ricordarsi di un attacco così forte per arrivare a centrare il quarto posto. Infatti è l'obiettivo minimo, quello di potere giocare nuovamente la Champions perché altrimenti ad Allegri dà fastidio. Se è vero che l'Inter è in forma mostruosa, bisognerà fare i conti con una Juventus senza l'assillo delle Coppe. L'ultima volta era stato dodici anni fa, il primo anno di Conte. Tutti possono ricordarsi come è finita.
La realtà è che Vlahovic e Chiesa possono essere un duo difficilmente arrestabile. Perché combinano potenza e forza. E del resto sono cresciuti a Firenze prima del grande salto, per ora non del tutto riuscito. Eppure a 23 e 26 anni, rispettivamente, è arrivato il momento di trascinare la squadra, dopo qualche annata non straordinaria. Nessuno dei due ha ancora vinto uno Scudetto, ed è quasi incredibile considerata la storia recente della Juventus dei nove tricolori consecutivi.
Così Allegri si trova con un attacco molto molto forte e completo, con Chiesa come seconda punta più libero di svariare e Vlahovic che ne può raccogliere le accelerate. Poi Milik e Kean come rincalzi. Difficile, a memoria, ricordarsi di un attacco così forte per arrivare a centrare il quarto posto. Infatti è l'obiettivo minimo, quello di potere giocare nuovamente la Champions perché altrimenti ad Allegri dà fastidio. Se è vero che l'Inter è in forma mostruosa, bisognerà fare i conti con una Juventus senza l'assillo delle Coppe. L'ultima volta era stato dodici anni fa, il primo anno di Conte. Tutti possono ricordarsi come è finita.
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