
Lotito: "Lazio, da 550 milioni di debiti a 300 di patrimonio immobiliare. I soldi non sono tutto"
Claudio Lotito, presidente della Lazio e senatore della Repubblica, ha parlato al convegno Stati Generali dello Sport organizzato da Forza Italia alla Camera dei Deputati. Queste le sue dichiarazioni raccolte dall'agenzia di stampa LaPresse: "Ho proposto il nuovo stadio della Lazio, ma con una logica di servizio. Di una struttura al servizio della collettività, un punto di riferimento dove la gente possa vivere 24 ore su 24. È un modo per acquisire anche cultura della legalità, perché se vivi una struttura che è casa tua poi la tuteli e non vai allo stadio per fare ogni volta 50-70mila euro di danni. Mentre il tifoso violento è un delinquente e come tale va trattato. Ma tutto questo si fa con una pianificazione, lo Stato deve fare un piano Marshall per gli stadi perché in Italia ogni Comune interviene con mille lacci e lacciuoli e gli stadi non si fanno mai".
Quindi ha aggiunto Lotito: "La Lazio aveva 550 milioni di debiti, oggi ha un patrimonio immobiliare di 300 milioni con una grande organizzazione. Nel calcio quando sono arrivato c'era il gotha dell'imprenditoria italiana, da Agnelli a Berlusconi, ma io ho dimostrato che i soldi non sono tutto. Ma bisogna distinguere lo sport di base da quello professionistico, con normative funzionali all'uno e all'altro. Perché è un errore fare norme che valgono sia per i professionisti che per lo sport di base, una cosa che crea dei danni perché le esigenze sono diverse. Sicuramente lo Stato si deve occupare di promuovere lo sport di base, dotando le scuole di palestre, per evitare che i ragazzi vadano in mezzo alla strada, con un ruolo sociale sul territorio. Ma chi deve amministrare deve conoscere i problemi".
E ancora, prosegue Lotito: "La Lazio è sempre stata indicata come una squadra antisemita, ma ho appena firmato un accordo con la squadra israeliana del Maccabi perché il calcio è anche inclusione".
In conclusione, ha detto il presidente della Lazio: "Possiamo parlare ancora di progetti ma non c'è più tempo: bisogna capire subito quali sono le necessità urgenti e medio e lungo termine, rimboccarci le maniche e lavorare. Ormai manca il rispetto delle regole delle istituzioni ma i problemi, in generale, nascono sempre dal punto di vista organizzativo, come per quanto riguarda la costruzione di nuovi impianti sportivi".
Quindi ha aggiunto Lotito: "La Lazio aveva 550 milioni di debiti, oggi ha un patrimonio immobiliare di 300 milioni con una grande organizzazione. Nel calcio quando sono arrivato c'era il gotha dell'imprenditoria italiana, da Agnelli a Berlusconi, ma io ho dimostrato che i soldi non sono tutto. Ma bisogna distinguere lo sport di base da quello professionistico, con normative funzionali all'uno e all'altro. Perché è un errore fare norme che valgono sia per i professionisti che per lo sport di base, una cosa che crea dei danni perché le esigenze sono diverse. Sicuramente lo Stato si deve occupare di promuovere lo sport di base, dotando le scuole di palestre, per evitare che i ragazzi vadano in mezzo alla strada, con un ruolo sociale sul territorio. Ma chi deve amministrare deve conoscere i problemi".
E ancora, prosegue Lotito: "La Lazio è sempre stata indicata come una squadra antisemita, ma ho appena firmato un accordo con la squadra israeliana del Maccabi perché il calcio è anche inclusione".
In conclusione, ha detto il presidente della Lazio: "Possiamo parlare ancora di progetti ma non c'è più tempo: bisogna capire subito quali sono le necessità urgenti e medio e lungo termine, rimboccarci le maniche e lavorare. Ormai manca il rispetto delle regole delle istituzioni ma i problemi, in generale, nascono sempre dal punto di vista organizzativo, come per quanto riguarda la costruzione di nuovi impianti sportivi".
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