
Lazio, la piazza insorge. Il Messaggero: "Marcia dei tifosi in Campidoglio contro Lotito"
Una protesta show, seppur pacifica. Si può riassumere così la manifestazione dei sostenitori biancocelesti avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri nella Capitale per esprimere il proprio dissenso verso la Lazio e soprattutto il presidente Claudio Lotito: "Marcia dei laziali in Campidoglio contro Lotito", titola in taglio alto e in prima pagina Il Messaggero, che risalta l'iniziativa.
Un corteo tutto a tinte biancocelesti che da Largo Corrado Ricci, all'incrocio con Via dei Fori Imperiali - nei pressi del Colosseo - si è disteso lungo tutta la via ciottolata di Roma per sfociare a Piazza del Campidoglio, sotto la sede del Comune, come mostrano le immagini offerte dalla redazione di TuttoMercatoWeb.
Circa 10mila tifosi in marcia per manifestare, con alcune dichiarazioni emblematiche da parte dei leader: "C’è una delegazione al Campidoglio. Non abbiamo risposte che siano risolutive nell’immediato, il nostro compito è far valere il nostro ruolo e il nostro amore. Dobbiamo farci sentire con le istituzioni, sensibilizzarle, perché non possiamo più andare avanti. La gente ormai non scende più in piazza, noi oggi invece a metà luglio siamo qui fregandocene di tutto e tutti, per il nostro amore più grande. Da cittadini, da liberi tifosi abbiamo le armi per poterlo fare. La politica si deve schierare dopo aver messo questo personaggio. È un problema per cittadini ed elettori, se ne sono fregati fino ad adesso e ora non lo possono più fare. Oggi siamo qui, lungo la via gloriosa di questa città. Tanti anni fa ci festeggiavamo lo scudetto, oggi questa cosa ci viene preclusa. Questo personaggio va avanti per interessi personali, deve alzare i tacchi e andare via".
E ancora: "Pretendiamo una società che conti il tifoso come un valore aggiunto, non un’entità da combattere. Non c’è cosa più importante del rispetto dei tifosi. Questo non è un presidente, gestisce solo la società. Guardatevi intorno, questa è la Lazio. Oggi ci sono i laziali, c’è la Lazio. Ci sono persone anziane che sono qui, bambini che sono qui, noi siamo qui per loro, per i nostri tifosi. I ragazzi di vent’anni non hanno potuto vivere le cose che abbiamo vissuto noi, non sanno cosa vuol dire sognare. Per questo noi siamo qui: vogliamo sognare! Tredici mesi fa eravamo ventimila persone, oggi abbiamo tutti una grande responsabilità. Questa è la realtà, qui non c’è spazio per i vili. Ragazzi di vent’anni non hanno mai vissuto un 14 maggio del 2000, e se non ci pensiamo noi non lo faranno mai".

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