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Ottimo lavoro di Fassone e Mirabelli, ma ora arriva il difficile...e non si tratta del caso Donnarumma
domenica 28 maggio 2017, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

Ottimo lavoro di Fassone e Mirabelli, ma ora arriva il difficile...e non si tratta del caso Donnarumma

Premessa: sono sostanzialmente d’accordo con la linea dura - vera o presunta - decisa dalla società nei confronti dell’entourage di Donnarumma. Se non altro perchè è bastata la ventilata minaccia di mandare Gigio in tribuna tutta la prossima stagione per stanare lo spigoloso Raiola, farlo uscire allo scoperto dopo settimane di misterioso ed inquietante mutismo e riportarlo a più miti consigli, almeno a livello dialettico.
Del resto pure maggio ormai è passato. Prima c’era l’emergenza Ibrahimovic (il suo infortunio e l’intervento negli Stati Uniti) a monopolizzare l’attenzione del procuratore campano. Adesso però Super Mino è tornato in Europa già da qualche giorno e del suo faccione rubicondo a Casa Milan nessuna traccia, malgrado i continui tentativi di abboccamento lanciati da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli e un’offerta sostanziosa di quasi 3,5 milioni di euro netti a stagione recapitata a casa del giovane campione rossonero. Se non è una strategia ai confini della provocazione poco ci manca.

Ed ecco partire quindi la contraerea rossonera. Prima l’uscita in avanscoperta di mister Montella, ad invogliare Gigione ad esporsi e a fare una scelta di vita, ancor più che di carriera; poi le parole importanti del figliol prodigo Gattuso, anche lui bravo a parlare al cuore di Donnarumma, da bandiera a bandiera.

Oddio, parlare di sentimenti quando c’è di mezzo Mino Raiola sembra quasi una contraddizione in termini. Un ossimoro calcistico che chi decide di lavorare con lui dovrebbe aver ben chiaro in mente. È qui infatti che la vicenda rinnovo del portierone rossonero va in cortocircuito: il mistero sul perchè un ragazzo come Donnarumma, cresciuto a pane e valori sani (famiglia, lavoro, amore, rispetto, etc. etc.), abbia deciso di affidarsi al venale genio affaristico del procuratore di Nocera Inferiore, campione mondiale indiscusso della moltiplicazione dei soldi e dei bonus. Apparentemente due mondi troppo distanti per essere in sintonia. A meno che uno dei due non finisca per fare un passetto verso l’altro, come sembra aver iniziato a fare oggi Raiola aprendo al rinnovo. Che sia di buon auspicio per il futuro.

Nel frattempo c’è gran fermento in Casa Milan. Non passa giorno senza che qualche procuratore, dirigente, agente, intermediario non si affacci in via Aldo Rossi per elaborare e pianificare trattative di mercato con Marco Fassone e Mirabelli. Abbiamo preso nota dei primi tre colpi virtualmente conclusi, Musacchio, Kessiè e Rodriguez, delle trattative in stato avanzato per Andrea Conti e Lucas Biglia, dell’interessamento per Keita Balde e il Papu Gomez e perfino della fascinazione rossonera per bomber di lusso del calibro di Morata e Belotti.

La vera mission impossible della dirigenza milanista è però alla voce mercato in uscita. È ovvio che per far posto ad una tale nutritissima batteria di campioni, l’anno prossimo in molti dovranno liberare gli armadietti di Milanello, fare le valigie e cercare fortuna altrove. E ora Fassone e Mirabelli dovranno dimostrare di essere bravi a fare quello che in via Aldo Rossi non si faceva più da tempo: cedere al meglio i calciatori in esubero del Milan, possibilmente senza rimetterci. Perché, diciamocelo francamente, non serve un gran talento manageriale per dare via giocatori a titolo gratuito, magari anche versando laute buonuscite; oppure per prestare calciatori a destra e a manca continuando a pagare parte di ingaggi sontuosi.
E allora vediamo cosa saranno capaci di fare i due nuovi eroi dei tifo rossonero con i tanti milanisti destinati a cambiare aria, a cominciare da quel Niang - solo il primo della lista - vicino ad un clamoroso ritorno in Italia dopo la parentesi tutt’altro che esaltante al Watford. E dopo di lui i centrali di difesa Paletta e Zapata, gli esterni Vangioni e Antonelli, i centrocampisti Sosa, Kucka, Poli e magari anche Bertolacci. Fino ad arrivare a Gianluca Lapadula, per il quale potrebbe profilarsi uno stuzzicante derby della Lanterna tra Genoa e Samp.

Un discorso a parte merita la questione più delicata per i dirigenti del Milan: una patata bollente a nome Carlos Bacca. La scadentissima stagione offerta dal colombiano quest’anno ha decisamente smorzato gli entusiasmi delle poche squadre interessate a prenderlo. E ora piazzarlo sul mercato potrebbe rappresentare un discreto problema, soprattutto perchè dalla sua cessione il club rossonero conta in incassare almeno 20 milioni. Se Fassone e Mirabelli riusciranno nell’impresa, avremo la certezza di avere a che fare con due straordinari manager a cui affidare con serenità il futuro dell’Ac Milan.