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Il cambio di mentalità è in atto: il 4-0 al Bayern archiviato come una normalità. Il Milan sta tornando ed in Italia la cosa da fastidio. Montella alla prova dei 9 titolari nuovi, ma c'è un precedente confortanteTUTTO mercato WEB
© foto di Pietro Mazzara
lunedì 24 luglio 2017, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

Il cambio di mentalità è in atto: il 4-0 al Bayern archiviato come una normalità. Il Milan sta tornando ed in Italia la cosa da fastidio. Montella alla prova dei 9 titolari nuovi, ma c'è un precedente confortante

Non esistono ferie nel mondo Milan. L’estate che stiamo vivendo e che vi stiamo raccontando (con numeri da record e per questo vi ringraziamo per la fedeltà) non conosce pause di sorta. Archiviato in fretta e furia il 4-0 rifilato al Bayern Monaco, la testa della squadra è già catalizzata sull’impegno di giovedì sera contro il Craiova, valido per l’andata del terzo turno preliminare di Europa League. Una partita da non fallire sotto tutti i punti di vista, perché una vittoria in terra di Romania sarebbe fondamentale per riempire San Siro nella gara di ritorno e per iniziare al meglio le gare ufficiali. Un anno fa di questi tempi, fosse maturato un risultato simile a quello dell’altro ieri contro i tedeschi, ci sarebbero stati titoli a nove colonne, qualche refrain sulla competitività della rosa e così via. Adesso, invece, l’eco mediatico di un poker simile, con i primi gol in rossonero di Kessie e Calhanoglu uniti alla doppietta di Cutrone (definito il suo nuovo contratto da qualche settimana, nel silenzio più totale), è durato il giusto, senza troppa esaltazione.

Ecco, forse sta proprio in questo dettaglio il primo passo del cambio di mentalità: per tornare ad esser vincenti, una vittoria sul Bayern deve rientrare nel campo delle cose possibili, non in quello delle imprese titaniche. Fassone e Mirabelli hanno fatto, fin qui, un grande lavoro sul mercato e non hanno ancora finito. Adesso ci sarà una fase di riflessione, che servirà soprattutto per capire quale dei grandi obiettivi – dichiarati e non – aprirà per primo la porta. Aubameyang, Belotti, Kalinic più quel mister X indicato dall’ad alimentano i sogni di mezza estate dei tifosi, pronti a ricucire la ferita di anni di vita grama con gli abbonamenti (si vocifera si siano superate già le 10.000 tessere). Ci voleva entusiasmo, ci volevano acquisti top e non è un caso che la macchina del fango di altre parrocchie si attivi ad ogni cavillo. La verità è molto semplice: c’è chi ha danzato sul corpo quasi esanime del Milan negli ultimi anni e questo tentativo di resurrezione, tecnica e societaria, da fastidio a tutti. In Europa, invece, il ritorno del Milan ad alti livelli viene visto di buon occhio dai big (Florentino Perez docet).

I primi 100 giorni del governo Fassone-Mirabelli sono stati superati alla grande. Montella ne ha chiesti altrettanti – sorridendo – per plasmare la squadra. Ma è proprio l’aeroplanino l’uomo che può accorciare questo gap spazio-temporale, esattamente come fece nell’estate del 2012 con la Fiorentina. In quell’occasione, Vincenzo assemblò una viola dal fine gusto estetico con ben nove titolari nuovi rispetto alla stagione precedente. È ora di ripetersi, ma le base è quella vista contro il Bayern Monaco, signori, ci sarà da divertirsi.