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No, non è solo calcio d'estate. E a proposito di Belotti...
domenica 23 luglio 2017, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

No, non è solo calcio d'estate. E a proposito di Belotti...

Si, abbiamo capito: non è il caso di gioire, festeggiare, godere troppo, ma i tifosi del Milan difficilmente oggi permetteranno che venga minimizzato il roboante 4-0 inflitto ai campioni di Germania di Carletto Ancelotti. Intanto perchè erano anni che a queste latitudini non si vivevano sensazioni inconfutabili di strapotere tecnico-tattico come quella respirata allo Shenzhen Universiade Sports Centre; e poi perchè sarà pure calcio d’estate, ma vincere fa bene, in estate e in inverno, specialmente per chi aveva perso l’abitudine a farlo. Soprattutto perchè da quest’anno non c’è più in via Aldo Rossi chi era solito approfittare del minimo segnale positivo offerto dalla squadra per sbandierare ai quattro venti “Siamoappostocosì”.
Ora al Milan c’è voglia di crescere, dal presidente Li Yonghong fino all’ultimo dei tifosi, e un successo così rotondo su un team prestigioso come il Bayern Monaco avrà il potere di accrescere ancor più la fame di vittoria anzichè placarla.
Ecco perchè non è giusto derubricare il 4-0 di Shenzhen a semplice calcio d’estate. La vittoria sul Bayern che porta la firma della meglio gioventù rossonera, a cominciare da quel Patrick Cutrone che ha messo a segno una straordinaria doppietta stampata sul muso di Hummels e Alaba, mica pizza e fichi, è solo il primo passo verso la rapida scalata alle vette del calcio internazionale.
E oltre al baby bomber cresciuto del vivaio sono tanti altri gli elementi che oggi fanno sorridere il popolo milanista. A cominciare dai gol di Kessiè e Calhanoglu, due dei nuovi acquisti della faraonica campagna acquisti messa a punto da Fassone e Mirabelli; fino all’esordio degli ultimi arrivati Biglia, Conti, Bonucci e Andrè Silva, con l’ex laziale e l’esterno destro dell’Under 21 già protagonisti. E poi la conferma di quel carrarmato con la tecnica di una mezzala che risponde al nome di Franck Kessiè; la rassicurante prova di Mateo Musacchio, prima accanto a Zapata, poi a Bonucci; la potenza mista a qualità offerta da Ricardo Rodriguez sulla fascia mancina; il lento ma progressivo avvicinamento alla forma migliore di Jack Bonaventura e perfino la prova tutta lustrini e paillettes di M’Baye Niang che forse meriterebbe una considerazione a parte. Si perchè al Milan ormai abbiamo imparato a conoscerlo e sappiamo che i fuochi d’artificio dell’ex Montpellier sono destinati a breve durata. La speranza quindi è che queste performance estive riescano a stuzzicare l’appetito di qualche club disposto ad investire almeno una ventina di milioni per il francese.
Ora però, dopo questo solenne sberleffo rifilato alla prestigiosa corazzata teutonica, è tempo di tornare in Italia, dove da domani si comincerà a preparare la doppia sfida con il CSU Craiova valida per il turno preliminare di Europa League.

Un appuntamento da non sottovalutare perchè la squadra di Devis Mangia arriva di sicuro con più minuti nelle gambe del Milan visto che ha già disputato due turni di campionato. La prestazione dei rossoneri contro il Bayern però non autorizza pensieri cupi: la squadra di Montella può e deve assolutamente sbarazzarsi degli avversari senza troppa fatica. In attesa della conclusione di un mercato che riserverà ancora qualche piacevolissima sorpresa ai tifosi rossoneri, in mezzo al campo (Badelj) e soprattutto in attacco dove l’affare Kalinic sembra vicino alla conclusione, ma restano vive anche tutte le altre piste, da Aubameyang fino a quella che porta a Belotti.
E a proposito del Gallo, la situazione pare di difficile lettura. Dal punto di vista granata c’è sproporzione tra l’ingaggio offerto dal Milan al centravanti della Nazionale (circa 3,5 milioni all’anno) e la cifra recapitata al Toro per il suo cartellino (circa 60 milioni tra cash e contropartite tecniche). Secondo un popolare quotidiano sportivo addirittura si tratta di "un’offesa" al valore del calciatore, un deprezzamento. Sarà, a me sembra contro logica pretendere 100 milioni per Belotti, elevandolo di fatto al rango di top player di valore mondiale, quando poi gli viene corrisposto uno stipendio inferiore ai 2 milioni di euro l'anno.
Ma qual è il reale valore di Belotti? Impossibile avere risposte di valore assoluto: secondo il portale di riferimento transfermarkt.com, ad esempio, il valore del centravanti azzurro è di 30 milioni di euro, il rating CIES invece parla per lui di 73,9 milioni, cifra che il Milan potrebbe a breve mettere sul piatto.
La verità è che il prezzo del calciatore lo fa il club che ne detiene il cartellino e ci sta che il presidente Cairo, forte di quella famosa clausola rescissoria, faccia muro ad oltranza per non vendere il suo bomber. Dal canto loro Fassone e Mirabelli continueranno a provarci, senza andare oltre la logica e il buon senso, ma una cosa è certa: non sono le offerte rossonere ad “offendere” il valore del calciatore.