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ESCLUSIVA MN - Nicolodi (Sky): "Meyer bel talento, Brandt un mistero, Weigl per me inarrivabile. Calhanoglu sa giocar bene ovunque, Rodriguez tornerà al top"TUTTO mercato WEB
© foto di NewsPix/Image Sport
lunedì 15 gennaio 2018, 17:00ESCLUSIVE MN
di Simone Nobilini
per Milannews.it

ESCLUSIVA MN - Nicolodi (Sky): "Meyer bel talento, Brandt un mistero, Weigl per me inarrivabile. Calhanoglu sa giocar bene ovunque, Rodriguez tornerà al top"

Il viaggio del ds Massimiliano Mirabelli in Germania, per monitorare talenti della Bundesliga che potrebbero in futuro vivere una nuova esperienza in Serie A; i primi lampi di Hakan Calhanoglu in maglia Milan, finalmente decisivo, e il rendimento di Ricardo Rodriguez, leggermente sottotono rispetto al positivo avvio di stagione. Per parlare del mondo del Fußball unito all’universo rossonero, tra passato e presente, la redazione di MilanNews.it ha contattato il telecronista di Fox Sports e Sky Sport Pietro Nicolodi, esperto di calcio tedesco, con la possibilità di conoscere meglio anche i nuovi, possibili obiettivi di mercato del club di via Aldo Rossi 8 nelle future sessioni di mercato. 

Partiamo dal viaggio di Mirabelli in Germania: Meyer, in scadenza a fine stagione, e un nome molto più complicato da raggiungere come quello di Weigl.

“Sono entrambi giocatori di qualità. Max Meyer si sta trasformando da tornante/ala molto offensiva a regista di centrocampo, con ottimi risultati e con ampi miglioramenti anche in fase di non possesso palla, cosa che qualche anno fa non so se potesse essere nemmeno possibile. E’ un giocatore sul quale in Germania hanno sempre puntato molto, non capisco come mai sia potuto arrivare in scadenza di contratto. Weigl? Per me è inarrivabile. Al di là del momento straordinario che sta passando, è uscito da un infortunio grave e non è semplicissimo, costa troppo ed è da Premier secondo me, prima o poi”.

Sul taccuino del ds rossonero potrebbero esserci anche i nomi di Brandt e Kampl. Per chi li conoscesse meno, che tipi di giocatori sono?

“Kampl è un po’ meno entusiasmante, anche un po’ più “anziano” rispetto a Meyer e Weigl. E’ un calciatore che corre molto e fa il suo, ma non uno che fa impazzire: al Borussia Dortmund non ha fatto bene, decisamente meglio invece a Leverkusen e non sta giocando male a Lipsia, ma non va oltre l’essere un buon giocatore. Non fa fare salti di qualità, insomma. Brandt invece è un mistero, perchè ha dei momenti in cui dici: “Questo è uno dei 10 giocatori più forti al mondo” e altri momenti in cui ti domandi perchè sia in campo, non potendo più vederlo. Difetta totalmente di continuità e non mi azzardo nemmeno a sbilanciarmi su di lui, perchè ho spesso pensato fosse un fenomeno assoluto quando in realtà non ha ancora mantenuto assolutamente tutte le tantissime promesse che c’erano, dopo averlo visto giocare le prime volte. E’ una specie di Draxler in minore, per fare un esempio: anche Draxler è un fenomeno pazzesco con una tecnica mostruosa e una velocità mai vista, ma a questo punto mi sa che la testa non è quella perfetta per essere un fenomeno totale…”.

Tra tutti, Meyer a zero potrebbe essere un colpo ideale per le necessità del Milan?

“E’ un giocatore in crescita, giovanissimo, un bel talento: ha già giocato in Nazionale, e non in una qualunque…In Germania, nazionale Campione del Mondo in carica, ci sono giocatori tedeschi che fanno impressione. E’ sicuramente molto bravo”.

Da chi dalla Bundesliga potrebbe arrivare a chi è arrivato: Calhanoglu, dopo qualche mese di ritardo, ha iniziato a lasciare intravedere buone cose e ad incidere.

“Il processo che ha subito (accordo con il Trabzonspor firmato insieme al padre nel 2011 e mai rispettato, per 4 mesi di stop imposti dalla FIFA nella passata stagione, ndr) non lo ha certamente aiutato, fermandolo in un momento in cui stava giocando da Dio. Stava prendendo letteralmente in mano il Leverkusen cominciando a dare grande continuità, un aspetto che non è mai stato il suo forte giocando partite da urlo e altre decisamente meno buone. Quella squalifica e tutta la confusione che gli è venuta in testa, costringendolo anche a ricorrere ad uno psicologo in un momento difficilissimo, tanto da non alzarsi più dal divano, non lo hanno agevolato: poi c’è sempre il cambiare campionato, finendo in una situazione non facilissima come quella del Milan di quest’anno. Può capitare di incappare in difficoltà, ma per me resta un giocatore molto forte”. 

Gattuso ha parlato di una possibile soluzione da mezz’ala, in futuro, per il turco, già ricoperta ai tempi del Bayer Leverkusen. In che ruolo può rendere meglio?

“Penso che non sia una questione di ruolo, è uno che gioca a calcio. L’ho visto giocare bene da trequartista, da interno di centrocampo, ovunque: quando sta bene è un gran giocatore”.

Dopo un ottimo inizio di stagione, invece, Rodriguez sembra un po’ in calo: come hai visto la decisione di Montella di utilizzarlo talvolta da terzo difensore nel 3-5-2, piuttosto che da esterno nel centrocampo a 5?

“Onestamente, ho sempre visto Rodriguez giocare sulla fascia in una difesa a 4 o addirittura da centrocampista. Il fatto che sia partito fortissimo penso sia legato all’avere motivazioni pazzesche, perchè veniva da un paio d’anni in cui aveva giocato davvero troppo poco: probabilmente ha spinto un po’ troppo. Poi ci sono state le gare di qualificazione mondiale, ha giocato tante partite, ma lui è uno tosto. E’ un peccato che abbia avuto così tanti infortuni che ne hanno bloccato un po’ la crescita”.

Qualche anno fa era cercato da mezza Europa, per cifre ben superiori rispetto a quelle pagate dal Milan, e fisicamente sembra non aver più risentito dei problemi avuti in passato. Resta ancora, potenzialmente, uno dei terzini migliori in Europa?

“Era uno dei migliori laterali al mondo. C’era una discreta coda per andare a comprarlo qualche anno fa, era spaventosamente forte: spero possa davvero tornare a quei livelli e farà di tutto per riuscirci. E’ un ragazzo serio, che ha voglia di lavorare e non si tira indietro”.