Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
Le 10 giornate di Gattuso con una tabella da 21 punti per tornare in Champions ed eliminare i suoi contestatoriTUTTO mercato WEB
martedì 26 marzo 2019, 00:00Editoriale
di Alberto Cerruti
per Milannews.it

Le 10 giornate di Gattuso con una tabella da 21 punti per tornare in Champions ed eliminare i suoi contestatori

Sabato sera si ricomincia, a Genova, contro la Sampdoria dello scatenato Quagliarella. Dopo la sosta per le Nazionali è facile dire che il Milan, come le altre squadre, ha potuto riposare. In realtà hanno riposato pochi rossoneri, perché quasi tutti, da capitan Romagnoli a Piatek, da Donnarumma a Paquetà, sono stati impegnati con i rispettivi c.t.. Ma siccome il discorso vale anche per gli altri, a cominciare proprio dai prossimi avversari e dal capocannoniere del campionato, non è il caso di cercare scuse prima ed eventualmente dopo. Il Milan che ha toppato il derby, nell’atteggiamento e nel gioco prima ancora che nel risultato, ha il dovere di riattaccare la spina perché non può continuare a sperare nelle sconfitte della Roma che insegue al quinto posto.

Le ultime tre partite, contro la Lazio in coppa Italia, il Chievo e l’Inter in campionato, hanno mostrato crepe che nemmeno Piatek ha saputo nascondere. E con il ritorno delle nubi sul cielo rossonero, ingigantite dal 3-2 del derby, sono tornate le critiche a Gattuso, accusato di presentare una squadra troppo difensiva, con il sacrificio tattico di Paquetà schierato sulla sinistra e non al centro alle spalle di Piatek. Ecco perché, dopo aver perso il terzo posto, è vietato perdere il quarto, che in fondo era l’obiettivo di inizio stagione. Per evitare pericolosissime ricadute, quindi, Gattuso deve rilanciare la squadra facendo scelte coraggiose, a costo di rinunciare alla propria coerenza mista a riconoscenza, che in certi casi però rischia di sfociare in testardaggine. Tra Calhanoglu e Suso uno è di troppo, mentre Cutrone utilizzato soltanto in casi d’emergenza diventa suo malgrado il simbolo di una evidente contraddizione. Se infatti non può fare la seconda  punta dall’inizio, sullo 0-0, perché può farlo quando la squadra sta soffrendo nel gioco e nel risultato, come accaduto nel derby?

Mentre i suoi giocatori erano impegnati con le nazionali, Gattuso sicuramente avrà pensato a come e quanto cambiare il Milan e sabato sera lo scopriremo. Ma al di là delle sue mosse, la partita di Genova è soltanto la prima dello sprint finale, perché in queste ultime dieci giornate si deciderà anche il futuro di Gattuso, inevitabilmente legato ai risultati. Fare calcoli è difficile, ma proviamo lo stesso a stilare una tabella-Champions: un punto a Genova, 3 in casa con l’Udinese, 0 a Torino con la Juventus, 3 in casa con la Lazio, 3 a Parma, 1 fuori con il Torino, 3 in casa con il Bologna, 1 a Firenze, 3 in casa con il Frosinone, 3 fuori con la Spal. Il totale fa 21 punti in 10 partite e siccome, in caso di parità finale, il Milan sarebbe in vantaggio negli scontri diretti sia con la Roma sia con la Lazio che inseguono, crediamo che con questa media la Champions non sfuggirebbe. E a quel punto chi avrebbe il coraggio di contestare, o peggio mandare via Gattuso?