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Vincere, perdere o pareggiare: siamo tornati a 3 anni e mezzo fa. Pioli: ammissione di colpe che non basta. Tutti colpevoli se...TUTTO mercato WEB
lunedì 20 marzo 2023, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

Vincere, perdere o pareggiare: siamo tornati a 3 anni e mezzo fa. Pioli: ammissione di colpe che non basta. Tutti colpevoli se...

Quando Stefano Pioli si presentò da allenatore del Milan disse una frase molto vera: “Sembra che qua vincere, pareggiare o perdere sia la stessa cosa. Ma al Milan non può essere la stessa cosa”. Dopo la sconfitta contro l’Udinese, dopo il pareggio contro la Salernitana e la partita persa a Firenze, quella frase è riecheggiata nelle mie orecchie in maniera molto brutta e frustrante. Eppure, a guardare il Milan post febbraio, sembra che si sia tornati a quella sensazione. No, non può essere un qualcosa di accettabile e di duplicabile. Il Milan non può permettersi di pensare così e, allo stesso tempo, non può andare in campo e mettere in mostra una prestazione indecente come quella di Udine. Perché alla Dacia Arena non si è salvato nessuno e l’ammissione di Pioli a fine partita è stata tanto sincera quanto preoccupante. Perché se in conferenza stampa dichiara di aver visto dei buoni allenamenti, poi non ci può essere una partita come quella di Udine e un’ammissione di colpa così netta da parte dell’allenatore milanista.

Siamo alla fine di un ciclo? Siamo sul viale che porterà al cambio di allenatore? Interrogativi che ci stanno in questa fase, perché il Milan è sembrato svuotato di contenuti e gli stimoli del passaggio al 3-4-1-2 sono passati nel dimenticatoio. La pausa, in questo momento, dovrebbe essere una manna dal cielo, vediamo se sarà così anche perché il primo esame sarà quello di napoletano, il 2 aprile. Il primo di tre incroci con i prossimi campioni d’Italia che diranno se il Milan potrà andare o meno in Champions League. E non andarci, come ricordiamo su MilanNews da settimane, sarebbe un delitto non difendibile. Per nessuno.

La cosa preoccupante è l’involuzione di Leao e le parole di Ibrahimovic sul tema. Il portoghese, per ritrovare le sue qualità e le sue giocate, non può giocare sotto punta come vorrebbe Pioli, perché specie con Zlatan, non c’è quel gioco che servirebbe per attivare Rafa. Che allora cerca di andare sull’esterno, laddove può essere devastante. Ma anche lui deve darsi una svegliata, perché quei 7.5 milioni richiesti al Milan per rinnovare devono essere giustificati da prestazioni continue e positive, con gol e assist. Cosa che manca da troppo tempo.

Ma la cosa che dovrà essere chiara a tutti è una e una sola: senza la Champions League, tutti saranno colpevoli. Dalla proprietà a chi ha costruito la squadra, passando da chi l’ha allenata fino ai giocatori.