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Eterno Ibrahimovic: gira e rigira, il Milan ha ancora bisogno di luiTUTTO mercato WEB
© foto di © DANIELE MASCOLO
venerdì 24 marzo 2023, 14:00Primo Piano
di Redazione MilanNews
per Milannews.it

Eterno Ibrahimovic: gira e rigira, il Milan ha ancora bisogno di lui

Il Milan è ricascato nei suoi errori ed è stato risucchiato dal vortice negativo (di gioco e di risultati) che in tanti ormai pensavano poter derubricare a ricordi. Recenti, ma appartenenti al passato. E invece no: i rossoneri si riscoprono fragili e sterili, con un Leao lontano parente dall’MVP della scorsa Serie A e con dubbi sempre più crescenti riguardo il futuro della panchina il prossimo anno. Ad oggi Stefano Pioli non sarebbe in discussione, ma diversi rumor parlano di Luis Enrique come nome caldo per una successione all’allenatore emiliano, forte anche del legame che lo unisce a Frederic Massara sin dai tempi della Roma.

#SEMPREMILAN, SEMPRE ZLATAN

Al di là di ogni ipotesi, suggestione o qualsiasi altro tipo di speculazione, la pausa per le nazionali arriva in un momento cruciale per mister Pioli, nel quale ha qualche giorno extra per cercare contromisure atte a sbloccare il potenziale offensivo rossonero e contingentare le occasioni che vengono concesse agli avversari. Così come a gennaio 2020 il ritorno in rossonero di Ibrahimovic ha dato nuovo smalto, nuova linfa e nuova autostima alla squadra, si auspica che “l’effetto Z” possa replicarne gli esiti, tanto a livello carismatico che di risultati. Di sicuro l’autostima di Ibrahimovic, che non gli è mai mancata, è contagiosa. Coinvolge chi lo ascolta dall’altra parte di un microfono, cattura chi lo segue tramite uno schermo e trascina chi in lui riconosce un’autorità morale dalla quale lasciarsi ispirare. Ecco: è da qui che mister Pioli dovrà ripartire, affinché la crisi del Milan iniziata a gennaio 2023 possa riportare la squadra al gennaio 2020, quando lo spogliatoio ha accolto Ibrahimovic e Kjaer, affidando a loro il peso morale di chi deve indossare pressioni, aspettative, responsabilità e ancora pressioni. E se la leadership di Simon in difesa manca tanto, a motivo del brutto infortunio che ne ha compromesso la tenuta fisica, a maggior ragione l’apporto di Zlatan sarà ancor più impattante. Tanto mentalmente quanto tecnicamente, ma anche tatticamente.

IL FUTURO È OGGI

Sì, perché eventuali discorsi sul parco attaccanti andranno fatti a fine stagione. Il campo ci racconta, intanto, di un giocatore che vuole essere trattato come tutti gli altri e del quale non gli interessa nulla dei record di anzianità, perché non si sente vecchio. Zlatan Ibrahimovic ci scherza su e sdrammatizza sulla propria età, ma sotto sotto è serio: lui vuole che si parli di sé perché è al top, non perché è “ancora” al top. La sua missione si coniuga al tempo presente e sa che la sua età lo costringe a non guardare troppo in là: il futuro è oggi e di ritorno dalla nazionale svedese - convocato come ogni buon giovanotto - il fuoriclasse senza tempo tornerà a disposizione per cambiare le sorti di un destino che per il Milan ha assunto pieghe non troppo serene. Un Milan anche stavolta, ancora e sempre, pronto a rinascere sotto l’influenza del gigante di Rosengard.

di Luca Vendrame