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Simon Kjaer, non c'è bisogno della fascia per essere capitaniTUTTO mercato WEB
© foto di PhotoViews
domenica 11 luglio 2021, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

Simon Kjaer, non c'è bisogno della fascia per essere capitani

Quando si parla di fascia, di spogliatoio e di equilibri è giusto fare chiarezza e Pioli non si è tirato indietro. Il capitano, che quando il naufragio sembrava vicino è rimasto con orgoglio sulla barca, è Alessio Romagnoli. Il gruppo lo rispetta, l'allenatore lo apprezza e lui si sente bene al Milan. Le panchine della parte finale dell'ultima stagione sono scelte che il Mister ha fatto senza che nessuno protestasse o storcesse il naso. Certo, perdere il posto da titolare non può far piacere a nessuno ma Alessio è un ragazzo maturo e ha piena coscienza di dover fare di più per poter recuperare sulla concorrenza. Fatto questo preambolo doveroso, perché Romagnoli merita considerazione e rispetto, si può parlare dell'importanza di Simon Kjaer per questo gruppo.

PAPÀ - "Simon è più capitano fuori dal campo che dentro, è il nostro papà. Ci tratta come figli”. Parole di Sandro Tonali, da sempre tifoso rossonero e da pochi giorni ufficialmente un nuovo giocatore del Diavolo a tutti gli effetti. Non sono dichiarazioni scontate o di circostanza, ma attestati di stima e rispetto verso un grande professionista e, stando a quanto dicono tutti quelli che lavorano con lui, un grande uomo. Non c'è bisogno di ripetere ancora una volta della lucidità e della prontezza, oltre al senso di rispetto e dignità, che Simon ha dimostrato a tutto il mondo in quei tragici istanti di Danimarca-Finlandia. "Mi sono sentito spesso con Simon. Ha vissuto una cosa delicata, molti sono rimasti stupiti per la sua lucidità, ma noi no perché conosciamo bene anche le sue doti umane. Lo risentiremo in questi giorni, ha bisogno di riposo dopo una grande stagione e un grande Europeo". Pioli non può che apprezzare una figura del genere, figura che assume ancora più valore e importanza in uno spogliatoio di giocatori giovani, di ragazzi che si stanno formando calcisticamente, nel carattere e nella vita. Il campo parla e non mente; le prestazioni del roccioso danese sono state di alto livello anche durante l'Europeo, dove ha trascinato la Danimarca, insieme ai suoi talentuosi compagni, fino alle Semifinali. Un segno di continuità rispetto a quanto fatto vedere col Milan in questo anno e mezzo. Ha ragione Pioli, non siamo affatto sorpresi. E se il rettangolo verde è sotto gli occhi di tutti, spogliatoio e camere d'albergo no. Per questo dobbiamo fidarci dei sui compagni e dei suoi allenatori: all'unisono ne applaudono tutti i valori etici e morali.

RINNOVO - Un ragazzo arrivato al Milan in punta di piedi e tra lo scetticismo di molti, ora un punto fermo di Milanello. Da anni si chiedeva ai vari dirigenti di ricominciare dagli uomini - non giocatori, uomini - giusti. Parafrasando ed edulcorando uno straordinario Jamie Foxx in Django, Simon è "l'uomo giusto". Quello che spicca per il suo rendimento e per quello che porta alla squadra: risultati, prestigio e rispetto. Ed ecco perché è nell'ordine naturale delle cose che club e procuratore si siano già messi in contatto per parlare del rinnovo del forte centrale di difesa. Il contratto di Simon Kjaer scade a giugno 2022, nelle idee dei rossoneri può arrivare un prolungamento fino al 2023. Quel che è certo è che Maldini, Massara e Pioli si godono un uomo e un giocatore del genere. Perché al di là dei "titoli" non c'è bisogno di una fascia per essere capitani.