
Sacchi stuzzica il Milan: "Un buon club costruisce una buona squadra, non il contrario"
L'ex allenatore Arrigo Sacchi è intervenuto in esclusiva ai microfoni dei colleghi di CalcioBox per parlare di Milan, Serie A, dell'agguerrita corsa alla Champions League e non solo. Di seguito le sue dichiarazioni.
La situazione attuale del Milan non sembra delle migliori. Secondo lei, cosa dovrebbe fare la società nella prossima stagione per riportare il Milan ai fasti di un tempo?
“Guardi, quando si parte con un club che non ha storia, visione, competenza e stile, è molto probabile che sorgano problemi. Questi aspetti vengono prima della squadra. Il club è la base. Se mancano questi elementi, allora le difficoltà sono inevitabili”.
È quindi più un problema strutturale societario che di allenatore?
“Esattamente. Un buon club costruisce una buona squadra, non il contrario”.
Passiamo ora alla corsa scudetto. Lei ha vinto uno scudetto storico con il Milan. Chi vede favorito quest’anno tra l’Inter di Inzaghi e il Napoli di Antonio Conte?
“Antonio Conte ha già fatto oltre le aspettative. È stato bravissimo. Lo conosco bene, è stato mio giocatore in Nazionale, e gli voglio bene. È una persona d’oro, che si impegna profondamente. Riesce a fare cose che non tutti sono capaci di fare”.
D’altronde ha portato una squadra che l’anno scorso era arrivata decima a lottare per il titolo…
“Assolutamente. E lo ha fatto con cervello, capacità, dedizione. Il calcio lo vive davvero. Ce ne fossero di persone così”.
Passiamo alla corsa Champions. È tra le più combattute degli ultimi anni: Roma, Lazio, Bologna… Secondo lei chi può arrivare fino in fondo?
“Il calcio è stato inventato dagli inglesi. Hanno capito che servivano due cose: un gioco e giocatori intelligenti. Noi in Italia, per troppo tempo, ci siamo fissati sulla fase difensiva, sul catenaccio. Ma non basta. Mio padre, che aveva due fabbriche, mi disse una cosa importante: “Quando assumi una persona, guarda cosa ha fatto nella vita.” Vale anche per il calcio. Io guardavo la testa dei giocatori, non solo i piedi”.
Ed è così che ha costruito il suo grande Milan?
“Esatto. La FIFA ha riconosciuto il Milan del 1989 come la miglior squadra della storia. Avevo giocatori bravi, ma ancora più grandi persone. Gente che dava tutto, in campo e fuori. Questo grazie anche a una società solida, a un presidente eccezionale come Silvio Berlusconi, che ci ha sempre sostenuti”.
Parole forti, che emozionano anche chi come me non ha vissuto direttamente quegli anni.
“Erano uomini veri. Quando siamo andati al Mondiale, siamo stati mandati in un posto dove la temperatura notturna era di 41-42 gradi. I medici mi dissero: “Non duriamo cinque mesi.” Eppure quei ragazzi diedero tutto, pur senza più muscoli. Erano degli eroi”.
È un’immagine che dice molto anche dell’Italia: troppe chiacchiere, pochi fatti.
“Purtroppo sì. Nel nostro Paese si parla troppo e si agisce poco. Serve una vera cultura del merito”.
Veniamo alla Coppa Italia. Chi vede favorito tra Milan e Bologna?
“Domanda difficile. Io non sono più dentro al sistema, ma se il Milan avrà un club all’altezza, con idee chiare e giocatori scelti bene, allora potrà tornare grande. Ma serve coerenza. Non puoi dire “voglio un fantasista” e poi prendere un altro tipo di profilo. Poche idee, ma chiare”.
E lei tutto questo lo ha fatto senza “pretendere” niente?
“Quando Berlusconi mi volle al Milan, io venivo dal Parma. Non chiesi soldi. Dissi solo: Ecco la mia firma, scrivete quello che volete.: Lui era via, ma quando tornò mi raddoppiò lo stipendio. Era un uomo di parola”.
Impressionante. Anche Alessandro Nesta ha detto che dopo la sua scomparsa è svanita la magia.
“È vero. Berlusconi era unico. Ricordo quando dissi che un giocatore andava ceduto per l’esempio negativo che dava. Lui non esitò. O quando volevo Ancelotti nonostante i dubbi dei medici: mi ascoltò, e il giorno dopo era già tutto fatto. Queste cose non si dimenticano”.
Lei parlava, lui ascoltava. Un uomo raro in Italia.
“Era un visionario, ma anche un uomo molto pratico. Con lui, e con Galliani, costruimmo qualcosa di irripetibile”.







