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Ridotti a gufare e basta... Allenatore e ds, la danza immobile. Rinnovi contratti: caos calmo. La scandalosa narrazione degli errori arbitrali (e del Brescia)TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

Ridotti a gufare e basta... Allenatore e ds, la danza immobile. Rinnovi contratti: caos calmo. La scandalosa narrazione degli errori arbitrali (e del Brescia)

Ci sono tifosi del Milan che in questi anni hanno addirittura gufato... il Milan. Lo so e lo sapete. C'è stata qualche piccola frangia che ha sperato nel fallimento, ha tifato per perdere nella speranza che se ne andassero tutti, calciatori compresi. Erano convinti - per esempio - che vincere anche la Coppa Italia dopo la Supercoppa potesse dare ulteriore tracotanza alla superbia che già impera ai vertici, quindi perderla è stato il male minore. Per non parlare del disfattismo imperante che ormai da 11 anni accompagna l'umore delle vigilie, dal tramonto dell'epopea Berlusconi ai continui closing successivi. È sempre tutto sbagliato, è sempre tutto da rifare, persino durante e dopo uno scudetto e 2 secondi posti.  A questo ci si è ridotti: gufare contro la propria passione. La nostra passione. Riguarda una piccola fetta della tifoseria, ma si fa sentire ad alta voce sui social e ovunque possa esprimersi. 

La maggioranza che continua a tifare per i colori rossoneri, è ridotta invece a gufare gli altri non avendo più nulla da sostenere in casa propria: l'Inter, anzitutto, poi le altre a seconda di come gira. Gufare. Verbo transitivo che significa godere della malora altrui, l'unica soddisfazione del disperato. Gli altri hanno gufato il Milan per decenni, ora accade l'inverso, tristemente, malinconicamente.  

È lo specchio di una fase storica dove nell'universo rossonero regnano un'algida presunzione, una acclarata incompetenza, una confusione assoluta nelle strategie, negli obiettivi, nelle scelte. Come quella del direttore sportivo e - quindi - dell'allenatore. Non si va oltre la retroguardia, basta che un cane abbai per farti scappare, i parametri sono uno stipendio ragionevole e la disponibilità all'allineamento. Figure non troppo care e non troppo invadenti insomma, quasi a prescindere dal talento e dalle capacità. Igli Tare è libero da qualche anno: se la prima scelta fosse lui, se la prima scelta fosse stata lui da subito, perché non ingaggiarlo un anno fa? O a gennaio, febbraio, marzo...? Perché? "La danza immobile" è un magistrale romanzo dello scrittore latinoamericano Manuel Scorza, tratta del dilemma esistenziale tra due uomini divisi nel dubbio se sposare l'amore o la rivoluzione. Alla fine delle loro vite ognuno sarà convinto che la scelta migliore l'abbia fatta l'altro. Ogni riferimento è puramente casuale.

"Caos calmo" è invece un film di Antonello Grimaldi che narra dell'elaborazione della vedovanza da parte di un uomo che trascorre le mattinate seduto su una panchina, in attesa che la figlia esca di scuola. Caos calmo è quello che da mesi accompagna i rinnovi, il futuro, le scelte insomma legate a Maignan e Theo Hernandez in particolare, ma anche altri che radiomercato darebbe in rampa di lancio, come Leao e Rejinders. Caos muto, dove non è dato intuire, capire, sapere in quale direzione di andrà. O meglio, dove andranno i migliori rossoneri che secondo molti, non sono affatto i migliori al termine di una stagione come quella che si conclude con il Monza (con la contestazione dei tifosi e un happening istituzionale, tanto per sottolineare il contrasto tra gli umori differenti). Solo Rejinders e Pulisic vengono salvati dalla bocciatura, fate voi...

A 24 ore dalla serata finale della volata scudetto tra Napoli e Inter, viene resa pubblica la lettera choc dell'assistente Domenico Rocca, su presunte rivelazioni relative al dietro le quinte del mondo arbitrale italiano. Ingerenze, condizionamenti, errori indotti o addirittura procurati così come le decisioni dei direttori di gara, del VAR. Rocca si sbilancia al punto da ritenere determinante, nell'eventuale perdita dello scudetto da parte dei nerazzurri, l'errore sulla valutazione del contatto Ndicka-Bisseck in Inter- Roma. Una narrazione vergognosa e pilotata, così come scandalosa è la decisione di attendere la fine del campionato per penalizzare il Brescia e ricompilare il calendario dei playout. 

Il disamore per il calcio passa anche da questo sistema torbido e corrotto in cui FIGC e Lega sembrano ritrovarsi a meraviglia. Questioni di casa nostra, irripetibili e inedite negli altri campionati dove il pallone continua a rimanere l'unico vero grande protagonista. È un mondo che sta lottando strenuamente per togliere la passione anche a chi non è milanista, senza nessuna consolazione.