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Tare traccia la linea per il nuovo Milan: basta traccheggiamenti e indecisioni. Nel calcio il tempismo è tuttoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 1 giugno 2025, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

Tare traccia la linea per il nuovo Milan: basta traccheggiamenti e indecisioni. Nel calcio il tempismo è tutto

Quando manca ormai un mese, formalmente, alla fine della stagione 2024/25 il Milan ha posto le basi per la prossima in modo solido. Dopo un paio di mesi di telenovela è stato finalmente nominato un nuovo Direttore Sportivo, Igli Tare, che a sua volta è andato ad individuare l'allenatore da cui ripartire e rilanciare un progetto che sportivamente si è arenato dopo l'ottavo posto di quest'anno e le deludenti prestazioni in Champions League ed in finale di Coppa Italia.

Proprio qui salta all'occhio la prima differenza tra il Milan pre e post-Tare. In attesa di poter valutare il lavoro del dirigente albanese, impossibile farlo dopo una settimana, è lampante come il modus operandi e le tempistiche dei rossoneri prima di avere un DS e dopo aver preso un DS si siano completamente diversi. In mezzo al caos allenatori di questi giorni, tra una Juventus rimasta col cerino in mano per Conte, un'Inter in apprensione per Inzaghi che pensa all'Arabia e l'Atalanta a dover compiere la complicata scelta del post Gasperini a Casa Milan non si è perso tempo. Tare è arrivato, ha scelto, e ha chiuso per Allegri in poche ore. La bontà della scelta ce la dirà il campo ed il tempo, ma è tutta un'altra storia rispetto all'attendismo sfrenato delle ultime stagioni e che ha segnato in negativo tante situazioni sportive nel mondo rossonero.

Un anno fa, prima che mister Pioli salutasse San Siro in modo sentito e commosso, c'erano ancora voci contrastanti sulla possibilità che potesse rimanere. E una volta sciolto il nodo sul tecnico emiliano si è passati alla telenovela Lopetegui, poi accantonato dopo il malumore imperante della piazza. Si è arrivati ad un Fonseca fatto arrivare a luglio in Italia (senza nessun dirigente ad accoglierlo) mentre nelle settimane precedenti si perdevano potenziali occasioni come De Zerbi, Sarri, Allegri e Conte. Un ritardo decisionale che ha avuto conseguenze tangibili su tutta l'annata sportiva, anche nell'esonero tardivo di Fonseca a fine dicembre, a poche ore dalla partenza per l'Arabia per la Supercoppa.

L'arrivo nell'organigramma societario di un uomo "di calcio", o "tradizionale", come l'aveva definito Furlani qualche settimana fa, ha dato già i suoi frutti. Non abbiamo dubbi che Marotta, tanto per fare un esempio, nel caso in cui Inzaghi accettasse la ricca proposta araba sarebbe poi andato a chiamare Allegri per sondare la disponibilità del tecnico toscano. In questo caso invece per il Milan non ci sono stati niente se, ma e quant'altro: la patata bollente è lasciata nelle mani degli altri. Ora i rossoneri hanno due punti fermi, riconoscibili e rispettabili, da cui ripartire. Tare ha tracciato la strada: fare silenzio ed in silenzio fare. Senza attendismi controproducenti di sorta.