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tmw / milan / Editoriale
Ok all’arrivo di Tare e Allegri ma attenti all’età degli acquisti. Perché non mi piace l’instant teamTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Franco Ordine
per Milannews.it

Ok all’arrivo di Tare e Allegri ma attenti all’età degli acquisti. Perché non mi piace l’instant team

Ho accolto l’arrivo prima di Igli Tare, come ds, e poi di Max Allegri come allenatore, quale il segno del ravvedimento da parte di Furlani, Ibra e Moncada, consapevoli d’aver commesso una striscia di errori nella scelta degli allenatori in primis, e poi nella costruzione della squadra, che ha compromesso la stagione 24-25 con grave perdita di fiducia (da parte di tifosi e critica) e di risultati sportivo-economici. Questo giudizio, che confermo prim’ancora di cominciare, non mi esime dall’esprimere censure non ai due ma al piano industriale per la prossima stagione. Ho già detto e non c’è bisogno di ripetere che la cessione di Reijnders poteva e DOVEVA essere evitata, così come è stata scongiurata per ora quella di Maignan a un prezzo da saldo estivo proposto dal Chelsea in vista del mondiale per club. Ho l’impressione che Allegri e Tare si siano trovati dinanzi al fatto compiuto (qui inteso come trattativa conclusa praticamente per l’olandese) quando hanno messo piede negli uffici di casa Milan. Ho anche approvato la scelta di puntare, come prima pietra del prossimo Milan, su Luka Modric nonostante la sua carta d’identità perché sono convinto che un fuoriclasse del carisma del croato, col suo comportamento, è capace di trascinare in modo virtuoso tutto il gruppo.

Non mi convincono invece le altre voci pubblicate in questi ultimi giorni. Ad esempio quella sul conto del 32 enne svizzero Xhaka, centrocampista centrale, l’alternativa a Modric naturalmente. La mia critica riguarda il metodo. Si può e si deve assemblare una squadra mettendo insieme gioventù ed esperienza ma senza esagerare né sull’uno né sull’altro aspetto. L’ultimo Milan ha un’età media tra le più basse del campionato e deve continuare su questa linea se vuole garantirsi il presente oltre al futuro ravvicinato. Non sono, come si può capire, chiaramente un estimatore della teoria instant team per due motivi: perché non è garantito che possa garantire il successo e perché la recente straordinaria esperienza del PSG ha dimostrato che la gioventù, se ben allenata (da Luis Enrique), è in grado di dominare in lungo e in largo senza le figurine del recente passato.

Per questo motivo approvo ad esempio l’interesse per il giovane difensore del Parma Leoni del quale ho sentito tessere le lodi in modo particolare ai colleghi napoletani, impressionati dai duelli vinti contro Lukaku. Per questo motivo inoltre penso che la valutazione sul conto di Santiago Gimenez debba essere fatta con estrema prudenza perché i giovani, specie quelli coinvolti nel “casino” del Milan di Conceiçao da fine gennaio in poi, devono trovare le condizioni ideali per rendere al massimo. Apprezzerei moltissimo sia Tare che Allegri se riuscissero nell’impresa non solo di tenere Maignan a Milanello ma anche di procedere al rinnovo contrattuale dando dimostrazione plastica della fiducia che allenatore e ds hanno nei suoi confronti. Non coltivo lo stesso giudizio nei confronti di Theo Hernandez. In questi giorni noto che la sua compagna, mamma dei due figli appena nati, continua a pubblicare foto estive da solitaria e in compagnia di amiche, conferma delle voci sui dissidi familiari provocati dallo stile di vita privata assunta da Theo nell’ultimo periodo. Se dovesse partire, in cambio di valutazione adeguata, il Milan risolverebbe un gran bel problema.