
Buona la prima per Jashari: compasso nei piedi e tanto coraggio per il nuovo jolly di Allegri
Il Milan ha pareggiato la prima delle due amichevoli consecutive in terra inglese: nel pomeriggio, i ragazzi di Massimiliano Allegri hanno impattato 1-1 contro il Leeds in una buona prova, utile per il minutaggio ma anche per capire a che punto sono i meccanismi tecnico-tattici.
L'attesa era tutta per Ardon Jashari. Il centrocampista svizzero, arrivato in rossonero dopo un'estenuante trattativa con il Club Brugge, ha finalmente esordito con la sua nuova squadra dando subito ottimi segnali. Schierato in cabina di regia in un centrocampo a tre con, ai suoi lati, Sala e Musah, il gioiellino classe 2002 ha subito dato un assaggio di quelle che sono le sue doti qualitative.
Arrivato tre giorni fa a Milano, Jashari si è subito immerso nella sua nuova avventura con la maglia che tanto ha desiderato. E i primi minuti con la maglia rossonera virano nella direzione giusta: tanto coraggio e un piede niente male, già bello caldo nonostante siano i primi minuti in un nuovo ambiente. Diverse aperture dalle parti di Pervis Estupinian (prova positiva anche per lui), angoli disegnati con un compasso preciso. Interessantissimo il suo filtrante tra le linee per Okafor, un piccolo assaggio di quello che può dare lo svizzero ad Allegri, considerando che può essere schierato sia in mediana sia come mezz'ala. Che sia da regista o da mezz'ala, Jashari ha dato l'impressione di poter essere comunque pericoloso, abile nell'impostare la manovra senza paura, assumendosi rischi.
Max Allegri, ai microfoni di Sky Sport, ha mostrato tutto il suo stupore per l'esordio del centrocampista: "Jashari mi sono meravigliato per come ha fatto perché ha lavorato poco con la palla e si è allenato quasi sempre da solo. C’è da migliorare e lavorare, da portare avanti condizione fisica e convinzione mentale. Non bisogna esaltarsi troppo, la normalità per il Milan deve essere di vincere le partite”.
Certo, 61 minuti non possono bastare per esprimere un ampio giudizio, ma di sicuro Jashari si è presentato nel miglior modo possibile. Con la voglia di essere subito protagonista, il classe 2002 può essere quella pedina jolly che Max Allegri potrebbe utilizzare in più versioni del suo scacchiere tecnico-tattico.




