
Dalla capacità di soffrire a un centrocampo di quantità: gli ingredienti della nuova ricetta di Max
La partita che il Milan ha vinto contro il Bologna ha fornito una chiara indicazione da quello che Massimiliano Allegri si aspetta dalla sua squadra. Non è di certo una novità, la solida difesa su cui si è sempre basata la filosofia del tecnico livornese. Rispetto al passato, però, Allegri riparte da un assetto difensivo che deve essere ricostruito, plasmato e solidificato, provando ad annullare quelle incertezze che spesso, lo scorso anno, alla distanza sono risultate fatali.
E contro il Bologna si è visto proprio questo: i rossoneri hanno saputo soffrire, hanno lasciato spesso l'iniziativa ai felsinei accettando di soffrire. Il cambiamento radicale rispetto al passato è questo: nel corso della partita ci sono momenti diversi, tutto sta nell'interpretazione di essi. Perché agire in un modo o nell'altro cambia sia la percezione sia il risultato finale. Ed ecco che una partita sofferente si è trasformata in tre punti, il fine ultimo di ogni giornata.
Difesa e centrocampo, perché tra l'arrivo di Adrien Rabiot e l'onnipotenza di Luka Modric, Allegri può dormire sonni tranquilli. Diversi scambi da fuoriclasse e un'intesa che sembra già ben collaudata, il francese e il croato possono essere quel doppio strumento in grado di fare la differenza in entrambe le fasi. E colmare qualche mancanza che potrebbe esserci in avanti, ma Allegri sta lavorando anche sotto questo punto per far sì che nulla sia lasciato al caso. Per tornare con stile e riportare il Milan in vetta alla montagna.





