Re Leao da Almada: questo Milan è sempre più suo
Quei sorrisi, quei maledetti sorrisi di Rafael Leao nascondono un attaccamento alla causa rossonera fuori dal comune. Perché oltre a indicare felicità, quest'espressione tende in alcune circostanze a mascherare rabbia e frustrazione. Due sere fa, però, non è successo, soprattutto quando ha bruciato sulla fascia Ndicka e servito a Pavlovic l'assist decisivo per la vittoria del Milan sulla Roma.
Fatta eccezione per Matteo Gabbia, il cui percorso è stato "macchiato" da quei sei mesi al Villarreal, Rafael Leao è il giocatore con maggiore anzianità rossonera, e la sensazione è che finalmente si sia reso conto di questa responsabilità (e onore). Il portoghese incita e applaude i propri compagni, soprattutto nei momenti di difficoltà, in segno di incitamento. Quegli stessi applausi riservategli negli spogliatoi post Roma in seguito ad una prestazione sublime interrotta nel recupero del secondo tempo per crampi.
Numeri da urlo
Sembrerebbe quasi che Leao stia finalmente facendo quello step che gli è sempre stato richiesto. O almeno i numeri di questo inizio stagione così lasciando intendere. In 380' stagionali, infatti, il portoghese ha realizzato 4 gol, uno ogni 95 minuti in pratica, media che scende ancora di più (ogni 76') se consideriamo il contributo al gol aggiungendoci l'assist di domenica sera contro la Roma.
Insieme a Dybala e Lautaro è l'unico attaccante ad aver messo a referto sia un'assistenza che un gol, in un inizio di stagione comunque complicato se si considera l'infortunio al polpaccio che l'ha praticamente tenuto fuori per oltre un mese.






