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Rennes-Milan, il day after. Bene la qualificazione, male approccio pre e post partitaTUTTO mercato WEB
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venerdì 23 febbraio 2024, 17:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

Rennes-Milan, il day after. Bene la qualificazione, male approccio pre e post partita

Il Milan torna da Rennes con una sconfitta, la seconda nelle ultime due partite giocate tra Serie A e coppa, e con in tasca la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League, con il sorteggio, benevolo, che ha portato sulla strada dei rossoneri lo Slavia Praga. Tutto sommato una situazione positiva, certo. Si continua il percorso europeo, quello minore, e si può tirare un sospiro di sollievo per non aver incrociato lo splendido Bayer Leverkusen di Xabi Alonso.

È giusto quindi prendere tutto ciò che è di positivo, ma anche analizzare tutto quanto c'è stato di negativo. E ce n'è stato. A partire dalla prestazione: senza andare a guardare il punteggio, pura formalità dopo il 3-0 dell'andata, è stata folle. Folle perché il Milan ieri è arrivato in Francia sapendo letteralmente cosa aspettarsi: una squadra super offensiva che nei primi minuti avrebbe fatto di tutto per segnare almeno un gol. Cosa ci si augurava, quindi? Vista la superiorità tecnica notevole l'auspicio era che la squadra interpretasse la partita col giusto impegno e con la giusta cattiveria, senza prestare il fianco a situazioni che l'avversario avrebbe potuto usare per esaltarsi. Cos'è successo? Esattamente il contrario. Nei primi 10 minuti il Milan ha avuto quattro, e ripetiamo quattro, occasioni per andare in vantaggio (sprecate in un modo difficilmente commentabile), lasciandosi trascinare in una frenesia ingiustificata che al minuto 11 ha spaccato, che novità, la squadra in due e ha portato al gol del Rennes. 

Pioli ha schierato un centrocampo a tre che in teoria avrebbe dovuto dare copertura e densità nella zona nevralgica del campo. Questo però solo in teoria, visto che Bennacer, schierato da mezz'ala con licenza di sganciarsi, si è trovato spesso in zona offensiva, decentrato quasi come se fosse un esterno (ed infatti il primo gol del Rennes nasce da un suo pallone perso in zona calda). Musah, spesso e volentieri utilizzato nella zona destra del campo in stagione, tra centrocampo e fascia, è stato schierato invece come mezz'ala sinistra per dare supporto a Leao e Theo in copertura. Reijnders, il più offensivo dei tre, è stato piazzato davanti alla difesa con compiti di regia e gestione. Risultato: un pastrocchio. Squadra con distanze rivedibili, uscite sull'avversario spesso in ritardo e frenesia a mille. Il Milan doveva gestire una partita già indirizzata, invece dal primo all'ultimo minuto c'è stato caos. E sul banco degli imputati non ci finisce solo il mister, che ancora una volta ha fallito nel dare equilibrio e solidità difensiva alla squadra, ma anche i singoli: è giusto responsabilizzare i giocatori, che quest'anno hanno purtroppo dimostrato di propendere verso l'autogestione dal punto di vista delle motivazioni, alzando il livello del ritmo e della prestazione solo quando c'è la sensazione che la partita conti qualcosa e che sia "importante".

Ed è proprio per questo che le dichiarazioni del tecnico in conferenza stampa al termine della partita sono poco ricevibili. A Pioli viene chiesto se è arrabbiato per la sconfitta, lui risponde così: "Non sono arrabbiato. Certo che non volevamo perdere, non subire 3 gol: subire tanti gol è una cosa che dobbiamo assolutamente migliorare. Complimenti comunque ai nostri avversari". Bene la qualificazione ottenuta e bene che possa continuare il percorso europeo, ma se questo è l'atteggiamento di tutte le parti in causa allora il rischio che possa anche finire presto c'è eccome. Se si vuole finire la stagione nel miglior modo possibile, come viene ripetuto in ogni conferenza, allora la direzione intrapresa non è quella giusta.