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Christophe Dugarry, l'attaccante che non aveva paura della concorrenza di Weah (e fu flop)TUTTO mercato WEB
venerdì 24 marzo 2023, 00:00Nato Oggi...
di Andrea Losapio

Christophe Dugarry, l'attaccante che non aveva paura della concorrenza di Weah (e fu flop)

“Voglio giocare e non ho alcuna paura della concorrenza di George Weah”. Forse Christophe Dugarry, che oggi compie 51 anni, avrà ripensato a questa frase nel corso della sua carriera. Perché se è vero che nel marzo del 1996 il Bordeaux riuscì a eliminare il Milan dalla Coppa Uefa grazie a una sua doppietta, dall'altro lato il francese è stato una meteora nel nostro calcio. Dugarry fu carnefice e vittima, perché poteva andare alla Juventus con Zinedine Zidane, ma rifiutò perché altrimenti sarebbe stato prestato, visto che nel suo ruolo c'era già Alen Boksic. Per questo, dopo lo straordinario campionato 1995-96, decise proprio di andare al Milan.

Il Bordeaux quell'anno non era uno squadrone, anzi, rischiava di retrocedere. Però c'erano Lizarazu e Zidane. E, appunto, Dugarry. Il Milan di Fabio Capello era abituato a vincere le Champions, quindi era insolito vederlo giocare nella allora UEFA. I francesi invece c'erano arrivati tramite l'Intertoto. Dopo il 2-0 dell'andata, a San Siro, al Lescure si va al riposo sull'1-0. Poi, al diciannovesimo del secondo tempo, l'attaccante sfrutta una deviazione dell'arbitro Cakar per insaccare il 2-0, di sinistro. Sei minuti più tardi è Zidane a fare l'assist, in scivolata, e Dugarry a fissare il risultato sul definitivo 3-0, battendo Ielpo.


C'era anche chi reputava Dugarry meglio di Zidane, perché segnava di più. Non andò evidentemente così, perché dopo un anno di Milan andò al Barcellona, dove non segnò mai in campionato, poi Olympique Marsiglia, il ritorno al Bordeaux, il Birmingham e, dulcis in fundo, una puntatina in Qatar. Fino al 2002 con la Nazionale francese, vinse il Mondiale casalingo del 1998 e l'Europeo del 2000 contro l'Italia. Al Milan non lasciò grandi tracce, se non un pomeriggio di Piacenza, a dicembre: sotto 2-0, ripreso per i capelli il 2-2 con una doppietta (primi gol in Serie A), poi Luiso in rovesciata segna il destino. Suo e quello di Tabarez, esonerato.