
SPAL, Carra: "Stagione difficile, ma crediamo nella salvezza. Tifosi, ci veniamo incontro?"
In attesa della doppia sfida playout contro Milan Futuro, il direttore generale della SPAL, Luca Carra, ha fatto il punto sulla difficile situazione del club estense nel corso dell'intervista rilasciata a Telestense. Ecco uno stralcio di quando evidenziato da LoSpallino.com:
“Abbiamo ragionato tanto e qualche idea ce la siamo fatta. Nessuno si aspettava una stagione come questa, soprattutto con questa squadra che tuttora non pensiamo sia da playout. E non lo dico solo io o qualcuno internamente, tante persone del settore con cui parliamo si stupiscono. Le motivazioni possono essere tante: sicuramente errori commessi, ma anche gli infortuni nella seconda parte del girone d’andata. Il cambio allenatore è sempre sintomo di qualcosa che non ha funzionato. La regola per vincere non la so, abbiamo provato in tanti modi, ma evidentemente questa stagione è stata una delle peggiori della storia della SPAL e anche personalmente la peggiore della mia carriera. Ora non dobbiamo pensare troppo a cosa è stato fatto prima, abbiamo due partite fondamentali che sono l’occasione per rimediare e dobbiamo rimanere concentrati su quelle. L’aria al centro sportivo è positiva: la vittoria con il Gubbio, al netto del fatto che gli avversari fossero rimaneggiati o senza obiettivi, ha dato fiducia. I giocatori sanno benissimo per che cosa stanno giocando. Sono tutti motivati per l’obiettivo che abbiamo tutti in testa: li ho convinti, poi in campo basta pochissimo per cambiare le sorti di una partita. Secondo me la vittoria col Gubbio ha cambiato qualcosa nello spogliatoio. Nelle ultime partite c’era l’ansia di non riuscire a vincere dopo buone prestazioni, che però non portavano i tre punti. Il sorpasso sul Milan Futuro ha reso i giocatori consapevoli di aver fatto qualcosa di buono, avendo così i due risultati su tre alla fine dei 180 minuti, e soprattutto ha dato una boccata d’ossigeno nell’idea di potersi salvare, che non è scontato dopo un campionato di difficoltà anche mentali. C’era la paura di non riuscire a vincere: a Sassari abbiamo giocato bene, e magari con quel rigore l’avremmo vinta. Anche in altre occasioni abbiamo giocato bene senza vincere: dopo un po’ aumenta l’ansia, e la vittoria con il Gubbio ha un po’ sbloccato questa situazione”.
Spazio, poi, ad un approfondimento sulla doppia sfida contro i Piccoli Diavoli: “Quest’anno abbiamo avuto anche noi, come loro ultimamente, molte distrazioni. Nelle ultime partite la nostra fase difensiva è stata più quadrata. Il Milan è una squadra giovane e nelle ultime partite non hanno fatto benissimo. I nostri giocatori sono cresciuti molto dal punto di vista atletico quindi non so se e dove potrebbero prevalere. In quella partita dobbiamo avere paura solo di noi stessi: va giocata con la convinzione che possiamo farcela se ci impegniamo e corriamo. Possiamo giocare con la mente un po’ più libera rispetto ai mesi precedenti e a con l’obiettivo di vincere entrambe le partite”.
Infine un pensiero sulla tifoseria del 'Mazza': “Il rapporto tra società e tifosi è noto. Bisogna capire se c’è la volontà da parte dei tifosi e da parte della proprietà di cercare di venirsi incontro, ma non voglio aprire una polemica ora che non c’è bisogno, serve essere uniti e concentrarsi sull’obiettivo. La curva ha sempre incitato molto la squadra, contro il Gubbio sono stati molto presenti, come in tutte le ultime partite in cui hanno messo molto calore e hanno riportato gli striscioni. La scelta di protestare contro le seconde squadre non è solo dei tifosi di Ferrara. È ovvio che preferirei avere i tifosi dentro allo stadio, però è una battaglia che stanno portando avanti da un po’ di tempo e rispetto la scelta. Se dovessi scegliere io li vorrei tutti dentro a incitare la squadra”.
“Abbiamo ragionato tanto e qualche idea ce la siamo fatta. Nessuno si aspettava una stagione come questa, soprattutto con questa squadra che tuttora non pensiamo sia da playout. E non lo dico solo io o qualcuno internamente, tante persone del settore con cui parliamo si stupiscono. Le motivazioni possono essere tante: sicuramente errori commessi, ma anche gli infortuni nella seconda parte del girone d’andata. Il cambio allenatore è sempre sintomo di qualcosa che non ha funzionato. La regola per vincere non la so, abbiamo provato in tanti modi, ma evidentemente questa stagione è stata una delle peggiori della storia della SPAL e anche personalmente la peggiore della mia carriera. Ora non dobbiamo pensare troppo a cosa è stato fatto prima, abbiamo due partite fondamentali che sono l’occasione per rimediare e dobbiamo rimanere concentrati su quelle. L’aria al centro sportivo è positiva: la vittoria con il Gubbio, al netto del fatto che gli avversari fossero rimaneggiati o senza obiettivi, ha dato fiducia. I giocatori sanno benissimo per che cosa stanno giocando. Sono tutti motivati per l’obiettivo che abbiamo tutti in testa: li ho convinti, poi in campo basta pochissimo per cambiare le sorti di una partita. Secondo me la vittoria col Gubbio ha cambiato qualcosa nello spogliatoio. Nelle ultime partite c’era l’ansia di non riuscire a vincere dopo buone prestazioni, che però non portavano i tre punti. Il sorpasso sul Milan Futuro ha reso i giocatori consapevoli di aver fatto qualcosa di buono, avendo così i due risultati su tre alla fine dei 180 minuti, e soprattutto ha dato una boccata d’ossigeno nell’idea di potersi salvare, che non è scontato dopo un campionato di difficoltà anche mentali. C’era la paura di non riuscire a vincere: a Sassari abbiamo giocato bene, e magari con quel rigore l’avremmo vinta. Anche in altre occasioni abbiamo giocato bene senza vincere: dopo un po’ aumenta l’ansia, e la vittoria con il Gubbio ha un po’ sbloccato questa situazione”.
Spazio, poi, ad un approfondimento sulla doppia sfida contro i Piccoli Diavoli: “Quest’anno abbiamo avuto anche noi, come loro ultimamente, molte distrazioni. Nelle ultime partite la nostra fase difensiva è stata più quadrata. Il Milan è una squadra giovane e nelle ultime partite non hanno fatto benissimo. I nostri giocatori sono cresciuti molto dal punto di vista atletico quindi non so se e dove potrebbero prevalere. In quella partita dobbiamo avere paura solo di noi stessi: va giocata con la convinzione che possiamo farcela se ci impegniamo e corriamo. Possiamo giocare con la mente un po’ più libera rispetto ai mesi precedenti e a con l’obiettivo di vincere entrambe le partite”.
Infine un pensiero sulla tifoseria del 'Mazza': “Il rapporto tra società e tifosi è noto. Bisogna capire se c’è la volontà da parte dei tifosi e da parte della proprietà di cercare di venirsi incontro, ma non voglio aprire una polemica ora che non c’è bisogno, serve essere uniti e concentrarsi sull’obiettivo. La curva ha sempre incitato molto la squadra, contro il Gubbio sono stati molto presenti, come in tutte le ultime partite in cui hanno messo molto calore e hanno riportato gli striscioni. La scelta di protestare contro le seconde squadre non è solo dei tifosi di Ferrara. È ovvio che preferirei avere i tifosi dentro allo stadio, però è una battaglia che stanno portando avanti da un po’ di tempo e rispetto la scelta. Se dovessi scegliere io li vorrei tutti dentro a incitare la squadra”.
Articoli correlati
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano