
Milan, chiesto mezzo milione di risarcimento nel processo agli ultras
Il Milan ha richiesto un risarcimento pari a 458.000 euro nel processo che vede imputati tre esponenti di spicco della tifoseria organizzata: Francesco Lucci, Christian Rosiello e Riccardo Bonissi. Il club rossonero, parte civile in entrambi i processi nati dall’inchiesta “Doppia Curva”, ha formalizzato nell’udienza la richiesta tramite l’avvocato Enrico De Castiglione, dopo requisitoria del pubblico ministero Paolo Storari.
Il danno stimato tiene conto sia di profili materiali – come l’ingresso abusivo allo stadio di persone prive di titolo – sia del danno d’immagine legato all’associazione del nome Milan ai fatti contestati. La Procura ha chiesto sei anni e dieci mesi di reclusione per Francesco Lucci, fratello del capo ultras Luca (imputato nell’altro processo nato dall’inchiesta “Doppia Curva”, dove figura come parte civile anche l’Inter), mentre per Rosiello – ex bodyguard di Fedez, estraneo ai fatti – e Bonissi la richiesta è di quattro anni e dieci mesi ciascuno. I tre sono difesi dall’avvocato Jacopo Cappetta e rispondono di associazione a delinquere finalizzata a estorsioni e aggressioni. Anche la Lega Serie A è parte civile, e ha chiesto 200.000 euro di risarcimento.
Gli imputati avevano inizialmente scelto il rito ordinario, salvo poi optare per l’abbreviato dopo l’aggravamento delle accuse a carico di Francesco Lucci. Durante le udienze sono stati acquisiti filmati che documentano il pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, episodio per cui era stata avviata – e poi archiviata – un’inchiesta che vedeva coinvolti Fedez e lo stesso Rosiello. Altre immagini agli atti mostrano un’aggressione avvenuta lo scorso maggio in un ristorante di via Capecelatro, a Milano. La sentenza è attesa per il 17 giugno, con la discussione della difesa fissata per il 5.
Il danno stimato tiene conto sia di profili materiali – come l’ingresso abusivo allo stadio di persone prive di titolo – sia del danno d’immagine legato all’associazione del nome Milan ai fatti contestati. La Procura ha chiesto sei anni e dieci mesi di reclusione per Francesco Lucci, fratello del capo ultras Luca (imputato nell’altro processo nato dall’inchiesta “Doppia Curva”, dove figura come parte civile anche l’Inter), mentre per Rosiello – ex bodyguard di Fedez, estraneo ai fatti – e Bonissi la richiesta è di quattro anni e dieci mesi ciascuno. I tre sono difesi dall’avvocato Jacopo Cappetta e rispondono di associazione a delinquere finalizzata a estorsioni e aggressioni. Anche la Lega Serie A è parte civile, e ha chiesto 200.000 euro di risarcimento.
Gli imputati avevano inizialmente scelto il rito ordinario, salvo poi optare per l’abbreviato dopo l’aggravamento delle accuse a carico di Francesco Lucci. Durante le udienze sono stati acquisiti filmati che documentano il pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, episodio per cui era stata avviata – e poi archiviata – un’inchiesta che vedeva coinvolti Fedez e lo stesso Rosiello. Altre immagini agli atti mostrano un’aggressione avvenuta lo scorso maggio in un ristorante di via Capecelatro, a Milano. La sentenza è attesa per il 17 giugno, con la discussione della difesa fissata per il 5.
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