
Roma: "Maignan il capitano giusto per il Milan. Per il futuro mi piace Carnesecchi"
Flavio Roma, ex preparatore dei portieri rossonero, parla così dei suoi ultimi anni di carriera a MilanNews.it: "Mi manca il campo, anche da allenatore. L'allenamento, il rapporto con i ragazzi. Ma non il contorno. Mi è piaciuto fare l'allenatore dei portieri, è la mia specialità. Vivi il campo, costruisci la mentalità del portiere, è una cosa gratificante".
La tua carriera si è divisa fra la Serie A e la Ligue 1. Cosa segui maggiormente?
"La Serie A sicuramente. La Ligue 1 anche, ma più per le persone che conosco".
Flavio Roma, nato Roma. Ma cresciuto nella Lazio. Curioso
"Sì, infatti c'era sempre la battuta sul fatto che Roma giocasse nella Lazio. Ricordo Thomas Doll si divertiva molto. Fortunatamente non è una cosa che mi ha creato problemi, anche perché quando io ero alla Lazio i numeri erano ancora dall'1 all'11 e senza il cognome dietro (ride, ndr)".
Parliamo di Milan: la squadra ha chiuso una stagione ampiamente al di sotto delle aspettative. In una parola: fallimentare
"C'è molta amarezza a vedere un club così soffrire in questo modo. Eppure era un Milan con un gruppo di giocatori non male, anzi. Ma credo che le vicissitudini societarie siano state destabilizzanti. È emerso il nervosismo, ma in ogni caso il gruppo di calciatori poteva fare molto di più. C'è stato il cambio di panchina ma non do la colpa agli allenatori, ma alla confusione che si è creata".
Hai vissuto il primo anno di RedBird, con Maldini e Massara. Che atmosfera c'era?
"Posso dire che con Maldini e Massara tutto era gestito molto ma molto bene. C'era sempre una presenza in campo, agli allenamenti. E c'era un rispetto dei giocatori verso Maldini e Massara e viceversa. Era un condividere e parlare. Anche con Pioli funzionava bene. Poi le cose vanno in base ai risultati anche se credo che i risultati arrivino soprattutto in base alle persone che ci sono".
Sei stato allenatore dei portieri del Milan, stagione 2022/23. Che esperienza è stata?
"Ottimi ricordi, mi sento fortunato: c'erano Maignan, Tatarusanu, Mirante che erano ottimi ragazzi nonché ottimi professionisti. Allenare Mike, uno dei migliori portieri al mondo è bello e molto difficile. Da allenatore dei portieri devi imparare a gestire un ragazzo che fa 60 partite all'anno e devi cercare di fare meno danni possibile. Se ci riesci hai fatto un buon lavoro".
In che senso?
"La gestione fisica è molto importante e la cosa più difficile è non creargli problemi. C'è sempre uno studio dietro, devi sempre sapere come stanno, come hanno dormito, come è andata in Nazionale. E gestire al meglio le energie. Molto complicato e molto bello".
Hai potuto vedere Maignan lavorare da vicino
"Di Mike posso dire che è un modello, come persona e come atleta. Nel mio anno purtroppo ha avuto un infortunio, ma in quella situazione è stato veramente bravo perché si è messo all'ascolto, abbiamo lavorato bene e quando è ritornato in campo lo ha fatto alla grande".
A proposito di infortunio, in quell'anno sono uscite parecchie illazioni
"Leggevi cose non vere, ma alla fine tu sai qual è la verità, sai come sta lavorando. Il quel periodo di scriveva di tutto, direi che il 90% non era vero".
Come si fanno a gestire tutte queste voci dall'esterno?
"L'unica cosa da fare è metterti lì e lavorare, perché non puoi rispondere sempre per ogni cosa si scrive. Lavori, ascolti lo staff e i preparatori. Poi a parlare ci pensa il campo".
Inizia la stagione con Maignan in scadenza di contratto
"Sono scelte personali, ma posso assicurare che in campo ci vai sempre allo stesso modo. Dai sempre il massimo, non stai a pensare al contratto che ti scade. E Mike è uno che dà sempre il 100% per il suo club. So quanto ci tiene al Milan, l'ho vissuto in prima persona. Ricordo quanto stette male quando perdemmo contro l'Inter, si quanto ci tiene. Non è uno che si tira indietro".
È il capitano giusto per il Milan?
"Assolutamente sì, il capitano giusto. Come personalità e attaccamento alla maglia".
Chi ti piace fra gli altri portieri?
"A me piace tanto Carnesecchi. Anche Vicario, che peraltro avevamo seguito ai tempi: era ed è un ottimo portiere".
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