
Parma, Cuesta su Leoni: "Tanto disponibile e super professionale. Ha voglia di migliorare"
Carlos Cuesta, nuovo allenatore del Parma, ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport Insider, parlando del suo ambientamento nel club emiliano: "Sicuramente c’è una dinamica quotidiana che mi fa sentire molto bene, come a casa. Sento che c’è tanta predisposizione da parte dei giocatori. E di questo sono davvero molto contento".
Qual è stata la motivazione che l’ha portata a Parma?
"All’Arsenal ero felicissimo, ma allo stesso modo nella vita a volte succedono cose che non ti aspetti e ti fanno sentire qualcosa di diverso. Ed è quello che ho vissuto io. È stata una scelta molto difficile, ma sapevo che sarebbe stata quella giusta. Ed è nato questo".
Conosceva la storia del Parma?
"C’è una storia dietro che ti porta a vedere tanti giocatori bravi, allenatori bravi, passati per questo club. Ti fa capire l’importanza di questa società a livello non solo italiano, ma internazionale, e sicuramente è stata una cosa importante. Ma al di là di quello, non è solo una scelta fatta per la storia del club, ma per le persone che ora rappresentano il club. È una cosa molto, molto importante. E questo era… come dire ‘on point’ (lo dice in inglese, ndr). Era il posto giusto per me, lo sentivo dal primo giorno".
Quale componente è la più importante per tracciare il percorso che ha indicato?
"Creare la squadra, cioè avere princìpi molto chiari quando si attacca, si difende, e quando si vive insieme. E avere un’idea allineata su quali sono le nostre priorità. In questa prima settimana siamo stati concentrati su quello: creare le linee guida, a cui proveremo ad aggiungere dei dettagli per rendere quell’idea di calcio anche più forte".
La crescita è una sua prerogativa?
"L’ho sempre avuta dall’inizio del mio percorso. L’ho sempre sentita come una necessità: devi crescere per arrivare a certi livelli. La vita è in costante evoluzione: quello che facevi 10 anni fa, oggi magari non ti serve più. Si possono fare tanti esempi di giocatori, atleti, allenatori che hanno avuto un percorso di crescita e sono partiti da un ambiente che non li aveva valorizzati al meglio. Penso a Michael Jordan: nelle high school non era il più importante, ma poi con un percorso preciso, una mentalità chiara, una linea guida è cresciuto. Così anche Kobe Bryant. Se hai degli obiettivi, devi pagare il prezzo: quel prezzo è la preparazione. E io amo prepararmi".
A Parma riparte da zero?
"Non possiamo prendere un punto di partenza, perché sono realtà completamente diverse. Ci sono certe linee guida e da qui si parte. Ma dico a livello generale, non su un aspetto specifico. Il lavoro si crea dalla realtà in cui sei, non puoi fare una copia di quello che hai fatto prima. Noi dobbiamo far esprimere le nostre qualità".
E quali sono?
"Grande disponibilità e umiltà. Il gruppo è molto coinvolto nelle nostre dinamiche, ha un’ottima cultura del lavoro e vuole crescere. Condividiamo insieme questa visione, e sono elementi positivi".
Fra una settimana compirà 30 anni. Come si immaginava di essere a questa età?
"Io mi sono sempre focalizzato sul presente, a esprimere il meglio possibile, a imparare il massimo. Il mio discorso è stato sempre lo stesso. Io fra dieci anni? Dico la verità: non ho nemmeno il tempo di pensarci! Ora penso solo a fare l’allenatore".
Un regalo per lei?
"La salute, che stiano bene la mia famiglia e i miei amici. Così come i giocatori, che siano felici. Secondo me siamo dei privilegiati: facciamo quello che amiamo, ma questo lavoro arriva anche con una responsabilità. Quello che voglio è prendere questa responsabilità e portarla avanti nel modo più professionale possibile".
E dal mercato che regalo vorrebbe?
"Con la società siamo allineati a tutti i livelli".
Leoni è il nome più chiacchierato.
"È molto positivo che le big abbiano la volontà di prendere i nostri ragazzi. Dice bene di cosa siamo, della nostra area scouting, della nostra strategia e degli allenatori che ci sono stati prima di me. Lui dà tanta disponibilità, ha tanta voglia di migliorare, è super professionale e ha grande potenziale".
Ma cosa serve al Parma?
"Tutto dipende dalle dinamiche di mercato: siamo una rosa con tanti giocatori, bisogna capire diversi elementi. Siamo molto allineati. E poi quello che accadrà, lo vedremo".
Che Serie A si aspetta?
"È stato qualcosa che ho provato a immaginarmi, capire che tipo di campionato avrei dovuto affrontare. È super ricco, con tanta diversità, con allenatori che hanno idee chiare: sarà una bella sfida e proveremo a fare del nostro meglio".
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