
La necessità delle big di far giocare i giovani. Pagando gli altri club di Serie A
Pagare la valorizzazione di un calciatore. Potrebbe - e forse dovrebbe - essere la nuova frontiera del calcio italiano, almeno per le big. Perché è evidente che in alcune situazioni, come quella di Francesco Camarda, è un rischio calcolato: il Milan pagherà 75 mila euro ogni partita giocata, mentre 100 mila se farà gol. Quindi anche il Lecce avrà una spinta per farlo giocare e, qualora ci fosse un dubbio (più o meno calcolato, ovviamente) la scelta ricadrà sull'enfant prodige rossonero.
Poi c'è anche il diritto di riscatto e controazione, ma questo è un discorso diverso. Però molti club si stanno ingegnando per avere una valorizzazione. Oppure inserendo penali in caso il proprio giocatore non giochi: non è raro, infatti, che qualcuno accetti un prestito secco e una penale qualora non venga impiegato un determinato calciatore.
È la necessità delle big per far giocare i prodotti del settore giovanile. Chi può essere meritevole, ovviamente, come lo stesso Camarda. Al Milan ci sono pressioni e il rischio di bruciarsi, dopo tre o quattro partite senza gol, non è basso. Un po' come è successo a Pafundi, finito in Nazionale maggiore a 16 anni, poi al Losanna in prestito secco e che, per questo, non ha giocato più dopo un certo momento.
Poi c'è anche il diritto di riscatto e controazione, ma questo è un discorso diverso. Però molti club si stanno ingegnando per avere una valorizzazione. Oppure inserendo penali in caso il proprio giocatore non giochi: non è raro, infatti, che qualcuno accetti un prestito secco e una penale qualora non venga impiegato un determinato calciatore.
È la necessità delle big per far giocare i prodotti del settore giovanile. Chi può essere meritevole, ovviamente, come lo stesso Camarda. Al Milan ci sono pressioni e il rischio di bruciarsi, dopo tre o quattro partite senza gol, non è basso. Un po' come è successo a Pafundi, finito in Nazionale maggiore a 16 anni, poi al Losanna in prestito secco e che, per questo, non ha giocato più dopo un certo momento.
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