
Salvatori Rinaldi: "A Terni applico cosa ho imparato a Firenze. Milan? Un sogno realizzato"
Doppia ex della sfida fra Ternana e Milan, terza e ultima gara della fase a gironi della Serie A Women’s cup, Deborah Salvatori Rinaldi - attuale responsabile della comunicazione del club umbro – ha parlato fra presente, passato e futuro ai microfoni della società rossoverde:
Che ricordi ti legano al periodo vissuto in rossonero?
"I ricordi di un sogno realizzato. Ho vissuto ogni giorno con professionalità ed entusiasmo, ho avuto il privilegio di essere protagonista in una delle realtà più grandi al mondo. È una delle soddisfazioni più preziose della mia carriera. Tra le tante cose vissute a Milano, giocare a San Siro e segnare al derby, sono cose che non dimenticherò mai".
Dai gol e dai trofei vinti sul campo – come lo scudetto e la Coppa Italia con la Fiorentina – sei passata a essere la mente e l’anima ispiratrice della filosofia rossoverde
"A Firenze sono diventata grande: lì sono cresciuta come calciatrice, ho vinto, ho vissuto il calcio come volevo, ho frequentato l’università e mi sono fatta voler bene. Firenze è stata la mia vera scuola di vita, e oggi a Terni sto mettendo in pratica tutto ciò che ho imparato. Tengo moltissimo a quello che siamo e a ciò che stiamo costruendo con la Ternana Women. Sento la responsabilità di dipanare il filo della matassa che ci identifica, e riesco a farlo grazie alla fiducia che la proprietà ripone in me, ma anche grazie alle mie esperienze e ai miei studi".
‘Fere di noi’ è stato il primo slogan che hai lanciato: cosa racconta davvero di questa squadra e di questa città?
“Fere di noi” nasce dal desiderio di giocare con le parole e con i loro significati. Essere fieri di essere Fere vuol dire che bisogna volersi bene, credere in se stessi e nelle persone che, in un determinato momento, condividono con te la stessa strada. È questo che crea legame. La fierezza, poi, porta con sé anche una sorta di “gelosia”: quella che ti spinge a proteggere il gruppo e il lavoro che insieme stiamo costruendo.
Quest’anno sulle maglie della Ternana Women c’è un nuovo motto, “Attimi eTerni”, che rafforza ulteriormente il legame con il territorio. Come nasce questa scelta e quale messaggio vuole trasmettere?
“Attimi eTerni è uno degli slogan che abbiamo creato e che resterà sempre con noi, perché lo dice la parola stessa. È una frase che sapevamo sarebbe diventata molto significativa: racchiude la città che rappresentiamo ed è nata poco prima che Fabio Melillo ci lasciasse. Quando siamo andati alla Macron con Paolo Tagliavento e Isabella Cardone per disegnare le nostre divise ufficiali, ci è bastato pochissimo per capire che quella frase la volevamo cucita addosso".
Tornando al campo, la squadra è reduce dal pareggio in casa del Sassuolo nella seconda giornata della Women’s Cup
"Siamo molto orgogliosi della prestazione fatta a Sassuolo: un punto importante ma potevano essere benissimo tre. È stata una trasferta utile a tutti, perché ci ha permesso di mettere in valigia un lavoro ben fatto e di alto livello. Questa competizione rappresenta il vero battesimo della Serie A, una grande opportunità per le nuove generazioni e le neo promosse di assaporare il grande calcio prima di viverlo in campionato".
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