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Le iperboli su Pio, le cantonate su Donnarumma, l’insegnamento di Gattuso, la missione di Tudor, gli esempi Bremer e Leao, la benedizione Baldini. E le voci australiane su Milan-ComoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Fabrizio Biasin

Le iperboli su Pio, le cantonate su Donnarumma, l’insegnamento di Gattuso, la missione di Tudor, gli esempi Bremer e Leao, la benedizione Baldini. E le voci australiane su Milan-Como

La sosta va a terminare. È stata estenuante. Non è ancora finita. Ma intravediamo il traguardo. Là, all’orizzonte. Che fatica amici cari. Che rottura di balle. Quanta aria fritta. Quante inutili polemiche. Quante discussioni fatte sul nulla. Quanti Leao bla bla bla. Quanti Tudor bla bla bla. Quanti Milan-Como in Australia bla bla bla. Quanti Pio Esposito bla bla bla. E bla bla bla. E bla. E allora sapete di cosa parleremo qua sotto? Di Tudor! E di Pio Esposito! E di Milan-Como in Australia! E bla bla bla. Ma non di Leao, basta, almeno noialtri lo lasciamo in pace. E bla bla bla. Che balle la sosta. E si parte. Quanto è forte Bremer da 1 a Scirea? Tanto. Non arriva alle vette del mito ma è certamente fondamentale per la Juve attuale. E quindi sì, è vero, rinunciare al miglior difensore della Serie A, per Tudor, non è stato e non sarà semplice, ma è anche vero che un buon gruppo deve saper ovviare all’assenza di un singolo, per quanto bravo, altrimenti ne diventa dipendente e mostra tutti i suoi limiti. Leao (rieccolo) fino all’anno scorso era l’imprescindibile del Milan e, infatti, il Milan aveva tanti problemi. Ora è una delle tante risorse della sua squadra e, infatti, il Milan è tornato ad avere una prospettiva importante. Il singolo non può e nemmeno deve essere la soluzione, quella te la deve dare il gruppo, sempre che sia stato costruito con intelligenza. La Juve è stata costruita con intelligenza? Qualcuno dice “no, hanno sbagliato ancora una volta il mercato”, noialtri non siamo d’accordo: bisogna dare tempo e, certo, qualche certezza in più. E quella passa proprio dalle scelte di Tudor, da un 11 che ancora non abbiamo imparato a memoria (e questo non è mai un buon segnale), da un Kalulu che ora sarebbe bene rimettere al suo posto là dietro, da un Vlahovic che – forse – merita maggiore continuità là davanti. Ma in questo caso siamo alle discutibilissime opinioni personali, per carità. Ah, a proposito di Vlahovic. Qui siamo all’autodenuncia. Qualche anno fa il sottoscritto disse così: “Tra i grandi Classe 2000 del calcio europeo, Haaland e Vlahovic, io sceglierei Vlahovic”. Da quel momento (non che prima non lo facesse) il vichingo ha tritato qualunque record e raggiunto i seguenti numeri. Nazionale: 46 presenze/57 tra gol e assist (51+6). Premier: 104 presenze/112 tra gol e assist (94+18). Champions: 50 presenze/57 tra gol e assist (52+5). Praticamente una iena. Pensa te che pirla (io, non lui). Ulteriori cose a caso che potete leggere sollazzandovi col pensiero che altri secondi stanno passando e, quindi, vi avvicinano alla conclusione della sosta: 1) Il merito di Gattuso è di aver detto le cose come stanno. Non siamo più quelli che devono andare al Mondiale per diritto divino e tutti attendono in quanto plurivincitori dei Mundial e “quanto è bella l’Italia”. Ormai non ci attende più nessuno, la nostra assenza non fa più notizia, il mondo se ne fotte se stiamo a casa. Ergo, “dobbiamo conquistare i playoff prima ancora della qualificazione”, parola di ct. Un bel bagno di umiltà è un primo micro-obiettivo raggiunto: ai playoff ci siamo arrivati. Con questa consapevolezza (e una nazionale meno brutta di quello che si vuol far credere) il “sogno americano” è certamente più alla portata. 2) Qualcuno ha rotto le balle a Donnarumma per la papera dell’altra settimana. C’è chi l’ha messo in discussione. Quanto meritava in pagella Gigione per il paperone dell’altro dì? Quattro. Questo significa che non sia uno dei tre migliori portieri al mondo (se non il migliore)? Non scherziamo. Chi lo mette in discussione a ogni minimo errore, semplicemente, ha solamente uno sciocco fastidio personale nei suoi confronti. 3) Della questione “quanto è forte Pio Esposito?” ci va solo di dire una cosa: che noia devastante. Che noia quelli che lo esaltano oltre ogni logica. Che noia quelli che lo discutono senza un vero perché. Tutti estremi che servono a nulla e annacquano l’unica cosa sensata che possiamo dire dopo averlo visto in questo inizio di stagione: ‘sto ragazzo sta dimostrando di poter stare nelle rotazioni di una squadra ambiziosa e anche in quelle della Nazionale. E a 20 anni è già moltissimo. 4) Capo Verde è al Mondiale, viva Capo Verde. E quindi è evidente che lì gli oratori funzionano, evidentemente. Mica come da noi. 5) Su Milan-Como in Australia avete già letto qualunque considerazione, compresa la nostra di 7 giorni fa. Nel frattempo hanno parlato – tra gli altri – Rabiot e Maignan. E qualcuno li ha contestati. “Sono pagati per giocare”. Ellamiseria, siamo davvero ridotti così? Il problema è che troppi ragionano unicamente secondo principi economici e va benissimo, ma non possono pretendere che lo facciano anche terzini e centrocampisti vari. Quelli – i giocatori del Milan, ma pure quelli del Como – è possibile che a febbraio siano in ballo per conquistare obiettivi importanti e sanno perfettamente che un viaggio all’altro capo del mondo può incidere anche solo di uno zic sulla partita successiva. Il fatto che i giocatori diano priorità al campo piuttosto che alle casse o all’ipotetico “si va a scoprire nuovi mercati” (come no…) è cosa normale e stra-condivisibile. Pensare di zittirli, invece, è solo molto triste. 6) “I complimento sono come i sonniferi: meglio non esagerare”. Parole e musica di Silvio Baldini che in poche settimane ha dato una grande identità alla sua Under 21. La strada è lunghissima e nessuno sa che fine faremo, ma in attesa di vedere “dove si arriverà” siamo felici di poter vedere un Maestro di calcio – lo è per davvero – con le idee chiarissime e su una panchina così importante. Per intenderci: Silvio Baldini alla guida degli azzurrini è una buona notizia per Silvio Baldini, ma soprattutto è una buona notizia per il nostro calcio. 7) Elenchino veloce e parzialissimo di alcune vittime della sosta: Kean (caviglia), Saelemaekers (flessore), Estupinan (caviglia pure lui), Addai (lesione al bicipite femorale), Rrahmani (risentimento muscolare… nella sosta precedente). Maledetta sosta.