Cambiare il calendario per aiutare l'Italia? Ambrosini: "Giusto uno sforzo, ma senza forzature"
L'Italia fa la conta dei danni alla chiusura di questa sosta per le Nazionali, terminata nel peggiore dei modi con la pesante sconfitta interna contro la Norvegia. Gli azzurri attendono il sorteggio previsto domani, che decreterà la prossima rivale in vista dell'obiettivo di tornare a giocare un Mondiale dopo due assenze nelle ultime edizioni.
L'ex centrocampista Massimo Ambrosini, nel corso dell'intervista rilasciata a La Repubblica, ha analizzato le difficoltà della squadra di Gattuso sottolineando come più che gli aspetti tecnici "ora conta il fattore mentale". Secondo Ambrosini infatti gli azzurri portano il peso "di un Paese che vive di calcio", questo nonostante "ai più giovani non ha mai fatto vivere un’estate a tifare per la Nazionale ai Mondiali".
La ricetta ora è semplice: "Serve coraggio. Non siamo stati più forti della Norvegia, ma dovremo essere più bravi di qualsiasi squadra che affronteremo", aggiunge. Da qui a marzo infatti c'è tempo per ripartire: "Quattro mesi, fra campionato e coppe, aiuteranno i giocatori nel reset mentale. Le sconfitte con la Nazionale pesano. Ero in campo nella finale di Euro 2000 contro la Francia, so di cosa parlo".
Riguardo alla possibilità di adeguare il campionato di Serie A agli impegni degli azzurri (qui il quadro della situazione nel dettaglio), Ambrosini spiega: "È giusto che uno sforzo si faccia, ma senza forzature. La Lega e i club devono anche preservare la regolarità del campionato".
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