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Hans-Jorg Butt, il portiere che ha segnato 3 gol alla Juventus. Ma senza titoli europei
Hans-Jorg Butt è stato uno dei migliori portieri dell'inizio del millennio. Il portiere goleador di qualche anno prima, chiedere di José Luis Chilavert e Rogerio Ceni, è quasi un animale in via di estinzione. Eppure Butt incomincia subito a calciare i rigori, sin da quando è all'Oldenburg, il suo primo club, con cui riesce a raggiungere la promozione in seconda divisione. Lui si presenta sul dischetto perché è freddo, riesce a rimanere calmo, la piazza alle spalle dell'avversario. E quindi segna a ripetizione. Nel 1997-98 passa all'Amburgo, dall'anno dopo è rigorista, quello dopo ancora rischia addirittura di arrivare in doppia cifra: 7 alla prima stagione, ben 9 alla seconda, quasi come un centrocampista di ottimo livello.
Alla fine della carriera sono ben 37 i gol segnati da Butt. Tutti su rigore, è ovvio, questa è magari una differenza rispetto ai colleghi sudamericani che si cimentavano anche nelle punizioni. Arriva ad altissimi livelli: gioca con il Bayer Leverkusen, ribattezzato Neverkusen dopo avere perso tutto quanto era possibile perdere in poche settimane, dal Treble allo zero assoluto contro il Real Madrid. Passa al Benfica e qui non si vede proprio mai, poi torna in patria nel club più importante di Germania, al Bayern Monaco. Con la Nazionale partecipa da terzo portiere a Euro2000, in Olanda, poi ai Mondiali nippocoreani del 2002, dove riceve la medaglia d'argento dopo la sconfitta con il Brasile in finale.
La particolarità di questo portiere goleador è che ha segnato tre gol in Champions League, tutti e tre alla Juventus, con tre maglie diverse. Quasi incredibile. Prima con quella dell'Amburgo, nel 2000, quando c'è Ancelotti sulla panchina bianconera. Poi nel 2002, nel secondo girone di qualificazione, con il Bayer che vince 3-1 e passa il turno fino ad arrivare alla finale già citata. Infine l'8 dicembre del 2009, ancora la Juventus come avversario, per siglare l'1-1 momentaneo. Finirà 4-1 per i bavaresi e la Juventus andrà, di nuovo, fuori dalle coppe. Butt, incredibilmente, non ha mai vinto nemmeno un titolo al di fuori dai confini tedeschi, perdendo l'opportunità contro l'Inter nella finale di Madrid, Champions 2010.
Alla fine della carriera sono ben 37 i gol segnati da Butt. Tutti su rigore, è ovvio, questa è magari una differenza rispetto ai colleghi sudamericani che si cimentavano anche nelle punizioni. Arriva ad altissimi livelli: gioca con il Bayer Leverkusen, ribattezzato Neverkusen dopo avere perso tutto quanto era possibile perdere in poche settimane, dal Treble allo zero assoluto contro il Real Madrid. Passa al Benfica e qui non si vede proprio mai, poi torna in patria nel club più importante di Germania, al Bayern Monaco. Con la Nazionale partecipa da terzo portiere a Euro2000, in Olanda, poi ai Mondiali nippocoreani del 2002, dove riceve la medaglia d'argento dopo la sconfitta con il Brasile in finale.
La particolarità di questo portiere goleador è che ha segnato tre gol in Champions League, tutti e tre alla Juventus, con tre maglie diverse. Quasi incredibile. Prima con quella dell'Amburgo, nel 2000, quando c'è Ancelotti sulla panchina bianconera. Poi nel 2002, nel secondo girone di qualificazione, con il Bayer che vince 3-1 e passa il turno fino ad arrivare alla finale già citata. Infine l'8 dicembre del 2009, ancora la Juventus come avversario, per siglare l'1-1 momentaneo. Finirà 4-1 per i bavaresi e la Juventus andrà, di nuovo, fuori dalle coppe. Butt, incredibilmente, non ha mai vinto nemmeno un titolo al di fuori dai confini tedeschi, perdendo l'opportunità contro l'Inter nella finale di Madrid, Champions 2010.
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