
Cairo svela la tradizione con De Laurentiis: "Ci chiamiamo dopo ogni colpo. Tranne Verdi"
Nel corso dell’intervista rilasciata in occasione del trofeo “Mamma e papà Cairo”, il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha raccontato una tradizione condivisa con Aurelio De Laurentiis, e onorata anche dopo il passaggio in granata di Giovanni Simeone: “Quando ci scambiamo giocatori la tradizione è che uno chiami l’altro: quando gli vendetti Maksimovic, dopo una trattativa estenuante, mi chiamò lui e fu molto carino. L’anno scorso per Buongiorno mi ha chiamato lui, quest’anno l’ho chiamato io dopo Milinkovic e l’ho chiamato dopo Simeone. Gli ho detto che la tradizione non andava rotta, l’unica volta in cui non ci siamo sentiti è stata dopo Verdi, che non ha fatto bene come speravamo tutti”.
È il miglior attacco del suo Torino?
“Lo deve dire il campo. Io mi sono abituato a non esaltarmi più, sono contento che ci siano sei attaccanti così forti”.
Chi ha scelto Baroni?
“Insieme a Vagnati. Quando facevamo il casting dell’allenatore, tra cui c’era dentro anche Vanoli, perché abbiamo valutato se si potesse continuare, mi è piaciuto molto Baroni nel momento in cui siamo visti. È piaciuto a entrambi, pur avendo altre idee ci è piaciuto molto”.
Con questo mercato si può alzare l’asticella?
“È evidente che si può sempre fare meglio. Poi credo sia scaramanticamente giusto dire che vogliamo migliorarci, ma lasciamo al campo il compito di dire se sono state quelle giuste”.
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