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Il 2 ottobre udienza davanti al Gup per De Laurentiis: Manolas e Osimhen, di cosa si parlaTUTTO mercato WEB
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ieri alle 18:15Serie A
di Ivan Cardia

Il 2 ottobre udienza davanti al Gup per De Laurentiis: Manolas e Osimhen, di cosa si parla

È stata fissata, al prossimo 2 ottobre, la data per l’udienza preliminare nell’ambito del procedimento che vede Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e il suo braccio destro Andrea Chiavelli indagati per falso in bilancio. I pm lavorano sulle annate 2019, 2020 e 2021: in attesa di capire quali saranno gli sviluppi, è utile fare un passo indietro per ricordare di quali affari si tratta. Fondamentalmente, le trattative al centro del lavoro della Procura di Roma sono due. L’affare Manolas. Il difensore greco è stato prelevato dal Napoli nel 2019 dalla Roma, a fronte di un corrispettivo fisso di 36 milioni di euro. Contestualmente, ma in un’operazione formalmente slegata, ai giallorossi è finito Amadou Diawara per 21 milioni di euro. Secondo i pm capitolini - che a fine gennaio anno chiesto anche il rinvio a giudizio dell’ex patron romanista James Pallotta - i due affari, che hanno portato a plusvalenze da 10 milioni per il Napoli e da 30 milioni per la Roma, nasconderebbero delle valutazioni gonfiate rispetto al rendimento dei giocatori. Soprattutto successivo, e non è un passaggio secondario: Manolas, per esempio, era uno dei migliori difensori del campionato in quel momento e il confine con l’imprevedibilità dei risultati sportivi è molto sottile. L’affare Osimhen. L’approdo del centravanti nigeriano dal Lille al Napoli nel 2020 ha fatto invece discutere sin da subito gli addetti ai lavori. Non per la valutazione di Victor - circa 76 milioni di euro complessivi -, ma per le modalità della conclusione dell’affare con il club francese. Nell’operazione finirono a Lille il portiere Orestis Karnezis (valutato 5 milioni di euro) e tre giovani della Primavera azzurra: Ciro Palmieri (7 milioni), Luigi Liguori (4) e Claudio Manzi (4) con plusvalenze pressoché integrali. Valutazioni, queste ultime, ancora più complicate da spiegare in relazione al rendimento sia precedente che successivo dei tre ragazzi: Manzi oggi in gioca in C, Palmieri in Serie D, Liguori in Eccellenza. Secondo De Laurentiis, sentito in passato dalla Procura sul tema, sarebbe però stato il club francese - in difficoltà con i conti - a imporre valutazioni molto alte, e il Napoli non avrebbe avuto interesse a gonfiare le cifre. Di recente Olivier Letang, presidente del Lille, ha aggiunto pubblicamente che l’intera operazione fruttò ai transalpini un incasso da appena 7 milioni di euro.