
Varriale: "L'approccio di Mazzarri è giusto, c'è un aspetto sul quale dovrà lavorare molto"
Il giornalista Enrico Varriale ha commentato il ritorno di Mazzarri sulla panchina del Napoli ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: "L’approccio di Mazzarri è quello giusto, è quello di un allenatore che già conosce la piazza di Napoli, dove ha anche conosciuto una fase importante per la costruzione della Napoli. Il Napoli di De Laurentiis ha il primo vero impulso proprio sotto la gestione di Mazzarri, ricordiamo la vittoria della Coppa Italia, il secondo posto, l’ottavo col Chelsea in Champions che per un soffio non diede la qualificazione contro poi chi vinse quella competizione. Chiunque ricorda il trio Hamsik-Lavezzi-Cavani, quel gioco comunque efficace che quella squadra, che per pur non aveva un organico straordinario, era riuscita ad ottenere con continuità. E’ quello che Mazzarri proverà a fare adesso con una squadra che, come ha detto giustamente lui, è probabilmente la più forte che abbia mai allenato. Una squadra, che dopo lo scudetto vinto con distanza abissale, quest’anno non si è ritrovata. Certamente qualcosa tra il gruppo e il precedente tecnico non ha funzionato, è quello che dovrà cercare di recuperare dal punto di vista dell’approccio con i giocatori Mazzarri. Adesso si incomincerà a vederlo, anche se il quadro di partite che attende il Napoli è di quelli impegnativi.
Mazzarri dovrà lavorare molto sulla testa dei giocatori? Ci sono un po’ tutti i due lavori, la parte psicologica Mazzarri dovrà rimotivare i giocatori anche della luce della classifica attuale, e la parte tattica che sarà determinante. Perché del Napoli di Garcia quello che non mi ha mai convinto è la fase difensiva: la lunghezza della squadra in determinate partite, che veniva presa di infilata appena rallentava un pochino e c’era la possibilità per gli avversari di contrattaccare. Ricordo, invece, che il Napoli di Mazzarri aveva la grande caratteristica di essere sempre corta, di avere una fase difensiva molto attenta e un’attenzione ai particolari, su questo dovrà lavorare molto Mazzarri. La fase offensiva, con i giocatori che il Napoli si ritrova, è un problema più risolvibile, quella difensiva è invece quella che deve essere risolta. Da come verrà risolta questa difficoltà si capirà quello che sarà il cammino del Napoli in Campionato e in Champions League.
Mazzarri saprà leggere le gare meglio di Garcia? Mazzarri ha sempre saputo leggere la partite, adesso con i cinque cambi gli interventi degli allenatori sono ancora più determinanti. In questo conta ancora di più l’aspetto psicologico, perché abbiamo visto in questo inizio di stagione una differenza rispetto all’anno scorso. Con Spalletti quando entravano in campo i giocatori entravano tutti motivatissimi, con la fame e la voglia di dimostrare di essere utili alla causa anche con i pochi minuti che il tecnico gli concedeva. Nel Napoli di Garcia questo non sempre si è visto, ci sono anche responsabilità dei calciatori ma la capacità di motivare chi non parte titolare è una delle doti che oggi un allenatore deve avere. Secondo me, questa è un’altra di quelle cose che con Mazzarri si incomincerà a vedere presto. Tutto questo però poi deve avere le controprove sul campo, è l’inizio del Napoli di Mazzarri a livello di controprove ti offre il massimo che c’è perché l’Atalanta è una squadra sempre difficile da affrontare. Poi c’è il Real Madrid, poi l’Inter, la Juve e infine il Braga, da qui a un mese si saprà davvero quale sarà la stagione del Napoli di Mazzarri”.







