
Chiariello al Sindaco: “Restyling inutile, te l’ha detto pure l’Uefa. Aiuta ADL sul nuovo…”
Il giornalista Umberto Chiariello, ai microfoni di CRC, radio partner della SSC Napoli, è intervenuto con il suo punto nel quale si è soffermato sulla questione stadio: “Fermatevi, fermatevi. Sindaco, ascoltami: tu sei un uomo di straordinaria intelligenza. Chiunque ti conosce, come ad esempio il professor Trombetti – che stimo tantissimo – mi dice che sei una mente geniale. Sindaco, ci conosciamo bene, ci diamo del tu. Sei stato anche allievo del professor Cosenza. Volete spendere 10 milioni per riattivare il terzo anello? E va bene. Portiamo altri soldi al Calcio Napoli, arrivano nuovi giocatori, si lotta per vincere. Ne avete anche voi il ritorno, perché questa è una città vincente. Tutto bene. Ma basta, stop.
Che senso ha chiedere 150 milioni per ristrutturare il Maradona? Per fare cosa? I parcheggi sono quelli e tali resteranno. La zona è quella e tale resterà. Lo stadio era brutto e brutto resta. Certo, dentro è stato fatto un buon lavoro dall’ARU, l’agenzia regionale, che lo ha reso quantomeno guardabile. Ma i lavori che servirebbero non saranno mai quelli giusti. Puoi anche togliere la pista di atletica, puoi portare le tribune a bordo campo, ma la partita la vedrai sempre da lontano.
È una concezione vecchia, quella dello stadio cosiddetto “olimpico”, come quello di Napoli, con la pista, le curve lontane, le distanze enormi. Andrebbe tutto rifatto: smantellate le curve, ricostruite, ma è un lavoro immenso. E alla fine non ne usciremmo bene. Sindaco, non ti sto dicendo di rinunciare alla tua autorevolezza. Tu sei e resterai una figura storica per questa città. Stai facendo tante cose buone, e molte altre ne farai. Napoli ha bisogno di te. Ti aiuteremo anche nel prossimo mandato. I cittadini di buona volontà ti seguiranno, se continuerai a lavorare bene. Ma sullo stadio stai portando avanti una battaglia di retroguardia. Parliamo di una struttura che ha 70 anni. Al di là della scocca che può anche reggere, è come voler aggiustare una macchina d’epoca e pretendere che diventi una moderna berlina di ultima generazione. Non si può. Serve uno stadio nuovo, come ha detto anche la UEFA.
Ti arrendi o non ti arrendi? Aiuta il presidente a costruirlo. Dagli la possibilità di farlo. Se poi lui non lo fa, se ne assumerà la responsabilità. Se pensi che sia un bluff, vallo a verificare. Ma non lo è. C’è un’intera area da ristrutturare. Si può dare forza a 300 mercatali, che si sistemano senza togliere lavoro a nessuna famiglia. Parliamo di un mercato mobile, non di un insediamento fisso. Voi vi rendete conto di cosa può diventare Napoli? Forse sono un visionario, ma ho vissuto la Napoli degli anni ‘70 da studente universitario. Dopo il liceo in provincia di Salerno, sono tornato nella mia città natale, Napoli. Sono vomerese di nascita e di ritorno dal 1990. Ho abitato nel cuore della città: via Avvocata, piazza Dante, Largo Donnaregina, vicino al Duomo. Mi ricordo quando attraversavamo i decumani la mattina, compravamo la frutta, ci cucinavamo da soli. E quella città era una cosa terrificante: parcheggi ovunque, fontane e monumenti abbandonati, transenne post-terremoto. Vivevamo nello stato d’emergenza. C’era una sola linea ferroviaria. L’unica metropolitana disponibile.
Oggi invece abbiamo una rete di trasporti straordinaria, presto sarà circolare. Le stazioni sono tra le più belle del mondo. Hai riattivato l’ascensore di Monte di Dio. Il porto sta rifiorendo. Tornano le barche, i turisti, si va per le isole, per la costiera. Napoli è diventata una mecca del turismo. Hai fatto tanto, e hai merito di tanto di tutto questo. Ma vuoi mettere la rinascita di Bagnoli, dopo 40 anni di promesse mancate? L’America’s Cup, un polo sportivo a est, un palazzetto dello sport, uno stadio di livello europeo in grado di ospitare una finale di Eurolega o di Champions. Questo significa guardare al futuro. Ospitare gli Europei in uno stadio nuovo. È questa la visione.
Davvero vogliamo continuare con le battaglie nostalgiche, perché non si vuole "firmare la morte" di uno stadio storico? A Manchester stanno per demolire l’Old Trafford. L’Arsenal ha abbattuto Highbury. Il mondo va avanti. Il calcio è business. Volete la squadra forte? Ma come può esserlo, se non le permettiamo di generare ricavi? Uno stadio moderno è attivo 365 giorni l’anno: museo, realtà virtuale, ristoranti, negozi, concerti. Un ecosistema. Un’opportunità per diventare una grande realtà europea.
La UEFA è venuta qui e si è messa le mani nei capelli. Ha detto: siete pazzi in Italia. Abbiamo perso l’occasione di Italia ‘90 e non abbiamo più saputo fare niente. Ora c’è qualcuno che vuole fare. A Firenze gli hanno detto di no. A Roma non se ne parla nemmeno. Facciamo in modo che Napoli sia diversa, unica.
Napoli deve essere all’avanguardia, intelligente, pronta. Il futuro è qui. Ora siamo avanti, sono gli altri che devono inseguirci. Io giro spesso tra Napoli e Roma. E Roma, oggi, è in uno stato di degrado totale. Non c’è paragone. E parliamo di una delle città più importanti del mondo, con un nome che è già un brand.
Vogliamo entrare davvero nel futuro, sindaco? Tu sei un uomo di idee, di virtù. Sei stato ministro, rettore, un grande professore universitario. Sei un uomo colto e intelligente. Capisci che hai trovato un partner, non un avversario, in un presidente lungimirante e brillante. Ha dimostrato, ovunque sia andato, di trasformare tutto in oro. Che altro deve dimostrare? Bisogna portarlo a dama, metterlo nelle condizioni di fare. Così, se non realizza quanto promesso, potrà solo dire: non sono stato ostacolato. E invece, scommettiamo che lo fa?
Perché lui vuole farlo. Non sono solo parole. E voi dovete capirlo: lo vuole fare davvero. Con i fatti. Il 4 settembre ci sarà la conferenza dei servizi. C’è la ZES, la Zona Economica Speciale, strumento dello Stato per accelerare le procedure. Che facciamo? Ci mettiamo di traverso o diamo una mano perché Napoli entri, di diritto, tra le grandi città europee anche nello sport? Partecipare agli Europei del 2032 con uno stadio nuovo di zecca vuol dire anche avere una squadra di altissimo livello. Il fatturato è saturo. Come può crescere? Solo con lo stadio. Ce lo insegna anche Bellinazzo. Se non volete ascoltare me, un semplice opinionista di quartiere, ascoltate e leggete quello che scrive Marco Bellinazzo su Il Sole 24 Ore. Sindaco, guarda avanti e non indietro, perché hai le capacità”.







