
L’editoriale di Chiariello: “Primo tempo penoso e molte note negative, ma anche alcune positive”
Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato la vittoria del Napoli contro il Genoa nel suo editoriale: “Signori e signore, se volete andare a vedere il Napoli al Maradona, prima passate dal cardiologo, fatevi fare un certificato di sana e robusta costituzione perché il terreno di gioco di Fuorigrotta è per cuori solamente forti. Si soffre sempre col Cagliari al 95’ Anguissa, repetita juvant anche oggi Anguissa ha tolto le castagne dal fuoco. Col Pisa, non vi fate ingannare dal 3-2, il Pisa poteva addirittura pareggiarla nel finale e il Napoli l'ha rischiata molto anche quella partita lì. Dopo essere andato 3-1 sembrava finita, non è stato affatto così. Questa sera col Genoa è un primo tempo, possiamo usare i peggiori aggettivi che volete, indecente, indecoroso, inguardabile, brutto, amorfo. Da quello più pesante a quello più edulcorato potete usare i termini che volete, ma è stato un primo tempo estremamente negativo del Napoli. Zero tiri in porta, una sola occasione, quella di Politano buttata al vento su palla radente di Olivera che veniva dal lato opposto. Hojlund stava segnando di pancia su un erroraccio difensivo del Genova, ma non su un'azione creata dal Napoli.
Primo tempo inguardabile, però poi questa squadra ha valori a cuore. Evidentemente l'allenatore nello spogliatoio ha saputo toccare le corde giuste alla sua maniera e poi sono entrati i giocatori importanti. E’ entrato uno che si chiama Kevin De Bruyne, che fa tutta la differenza del mondo per buona pace di chi lo ha già bocciato prima ancora di vederlo giocare con continuità. Le scelte di Conte lasciano molti perplessi. C'è chi le giudica, le contesta, le non le ritiene giuste. Quella di non far giocare De Bruyne questa sera, di dargli un turno di riposo. Ovviamente il turnover dei terzini era dichiarato, Di Lorenzo a destra e a sinistra Olivera, che era dei tre quello che negli ultimi tempi aveva giocato meno. La conferma di Milinkovic in porta ci sta assolutamente, non è discutibile. Sappiamo che lì c'è un'alternanza, ne fanno un paio a testa. Milinkovic ha fatto il miracolo con lo Sporting, meritava la conferma e l'ha avuta e oggi si è preso un caffè e un gol perché non ha toccato palla quasi. Ma le scelte d'attacco possono aver lasciato molti perplessi. Il Napoli ha comprato un'ala sinistra di nome e di fatto, ma non gioca, Noa Lang. Ci gioca Neres che ha fatto il sostituto di Kvara l'anno scorso gioco forza e ha trovato spazio a sinistra. Avevamo invocato a gran voce un po' di riposo per Politano, che era uscito stremato e aveva fatto anche un rigore di stanchezza contro lo Sporting che sembrava evidentemente avere il serbatoio in rosso e Lobotka, che ha nell'alter ego Gilmour la possibilità di poter riposare. Hanno giocato tutti e due, si sono fatti male anche loro tutti e due. Di nuovo altri infortuni muscolari. Ci si domanda, nel caso di rischiarli si poteva provare a fare un po' di turnover in più? L'Inter, per esempio, ha fatto riposare Cahlanoglu, ma ha devastato la Cremonese mettendo Barella in un ruolo che non è il suo di regista centrale. L'Inter, che, come vi ho sempre detto, è la vera avversaria del Napoli, ha avuto degli incidenti di percorso all'inizio stagione che sono anche frutto delle scorie della precedente, ma adesso che a mente libera sta mostrando tutto il suo potenziale. L'Inter di quest'anno è molto più forte dell'anno scorso, anche perché in attacco c'è alternative vere che l'anno scorso non aveva e anche al centrocampo qualcosa in più. Se gli anni avanzano in difesa, infatti l'Inter prende molti gol, per il resto tra centrocampo e attacco, l'Inter è seriamente rinforzata.
Conte ha fatto delle scelte conservative e ne ha pagato dazio perché ha perso altri due giocatori per infortuni muscolari. Però veniamo alle cose che ci fa piacere sottolineare. Nel primo tempo è stato così penoso con il famoso 4-3-3 che a furor di popolo doveva essere la panacea di tutti i mali, ma sono sciocchezze. Sciocchezze da opinionisti che devono trovare modo per far risaltare il loro pensiero da tifosi che pensano che il 4-3-3 al Napoli sia davvero l'abito a misura, preciso e confezionato per vincere le partite. Non è un problema di come li metti in campo, di posizioni, di moduli e di numeri. Rambone avrebbe detto il 5 2443 non conta niente e aveva ragione. Ma certo far giocare Neres a sinistra il primo tempo abbiamo regalato un uomo agli avversari, perché Neres, tranne una sgasata, non ha toccato palla.
Però poi abbiamo delle note positive. Il Napoli in sei partite fa in campionato 12 gol, considerando che l'anno scorso è stata una squadra asfittica con 59 gol tutto il campionato. A 20 squadre è la squadra campione d'Italia con meno gol segnati nella storia, i campionati a 20 squadre. Quest'anno viaggia alla media di due gol a partita. 12 in sei partite significa che su 38 partite il Napoli viaggia alla media di 76 gol, che è più o meno i gol che fanno normalmente l'Inter e l'Atalanta che ne fanno 77-78, ce l'hanno nelle corde proprio questo questi gol. Poi abbiamo scoperto che Robin Hood non abita nella foresta di Sherwood, ma è a Napoli. Robin Hood si chiama Kevin de Bruyne. Lui allunga l'arco. Il nostro Guglielmo Tell la freccia, è lui il danese. Ormai se due episodi fanno un indizio, tre fanno una prova. Con la Fiorentina De Bruyne-Hojlund-gol, con lo Sporting De Bruyne-Hojlund-gol, col Genoa De Bruyne-Hojlund-gol annullato per fuorigioco millimetrico di De Bruyne, non di Hojlund. Ma quando il danese parte in velocità è imprendibile e come lo innesca De Bruyne a occhi chiusi è straordinario. L'arco e la freccia saranno il light motive di questo campionato ed Hojlund è già a quattro reti, due in Champions e due in campionato. Insomma, abbiamo trovato il grimaldello per gli avversari. Lui gol li fa così e li fa anche di rapina: colpo di testa con lo Sporting, tap-in sul tiro di Anguissa respinto da Leali. Centravanti vero! Nonostante l'infortunio del buon Romelu Lukaku, abbiamo un centravanti vero. Questi sono i fatti positivi. Il fatto che il Napoli non sia inciampato con le piccole finora, come è capitato al Milan, alla Juve, all'Inter, alla Roma, a tutte, tranne che al Napoli che l'ha ribaltata e anche. Questo è segno di personalità.
Note negative molte. Sei gol presi in sei partite, si viaggia alla media di 38 gol finali, troppi. Il Napoli l'anno scorso ne ha presi 24 in 37, tolgo i tre di inizio campionato. E quindi, detto questa, siamo alla chiusura del nostro discorso. Il Napoli deve recuperare la fase difensiva, deve stare attento agli infortuni muscolari e soprattutto, caro Antonio Conte, ricordati che hai speso quasi 30 milioni anche per Noa Lang, non lo buttiamo via”.







