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tmw / napoli / Le Interviste
Chiariello su Spalletti: “Falsità e attacchi, sta rovinando tutto! E’ rancoroso…”
Oggi alle 13:40Le Interviste
di Pierpaolo Matrone
per Tuttonapoli.net

Chiariello su Spalletti: “Falsità e attacchi, sta rovinando tutto! E’ rancoroso…”

Umberto Chiariello, giornalista di Radio Crc, ai microfoni dell'emittente radiofonica si è soffermato sulle ultime dichiarazioni di Luciano Spalletti al Festival dello Sport di Trento: "Non mi stanno bene Luciano Spalletti e le sue ennesime dichiarazioni. È diventata una polemica senza fine e del tutto unilaterale. Ringraziando Dio, il De Laurentiis degli ultimi due anni è molto cambiato e si è modificato, sorprendendo tutti, perché nessuno poteva immaginare che un De Laurentiis così presenzialista, così autocrate, così accentratore all'improvviso decidesse di lasciare la scena ad altri, segnatamente a Conte in particolare, e si mettesse dietro le quinte ad operare. È una sorpresa per chiunque, considerando l'età e la personalità del Presidente. E invece ha mostrato una duttilità e un'intelligenza di comportamenti fuori dal comune. D'altronde, non sarebbe Aurelio De Laurentiis quello che ha cambiato il calcio italiano e che ha sovvertito le gerarchie della geopolitica al punto tale che, per fermarlo, ormai azionano solo la macchina del fango, come è accaduto in questi giorni. Una macchina del fango vergognosa e veramente ridicola, perché stanno pescando nel torbido... cose che in realtà non esistono perché sono inchieste chiuse e strachiuse, e invece vogliono a tutti i costi che il Napoli venga messo in mezzo. Evidentemente il Napoli fa paura, ma Spalletti continua la sua battaglia polemica da solo.

Prima se n'è uscito con un libro in cui c'è un capitolo dedicato al sultano, che sarebbe De Laurentiis, il contadino e lui, e dice un sacco di sciocchezze. Io l'ho letto con attenzione; ci sono tante omissioni e tante cose viste da un punto di vista del tutto personale, ma che non sono obiettive, che mi hanno letteralmente scioccato. Scrivere un libro a distanza di tempo con una pistola fumante al posto della penna l'ho trovato di basso profilo. E lui non la smette, continua, a parte il fatto che dovrebbe imparare un po' ad abbassare i toni e a stare zitto, perché Spalletti passerà alla storia come uno dei peggiori allenatori della nazionale italiana. È stata una meteora insignificante e dannosa. Ha fatto solo del male, ma non male, di più, malissimo, al punto che un mediocre allenatore come Gattuso fa molto meglio di lui facendo cose semplici e normali.

Lui accusa De Laurentiis che, dopo di lui, ha preso tutto in mano, ha centrato tutto, il che è assolutamente vero, perché De Laurentiis è stato preso dall'ubriacatura, dal delirio di aver vinto uno scudetto storico, il terzo della storia del Napoli, dopo 33 anni, e di aver spezzato un'egemonia delle squadre del nord che durava da 21 anni, dal 2000... in poi consecutivamente, perché l'ultimo scudetto l'aveva vinto l'ultimo dei romani, cioè Francesco Totti nel 2001. Da allora in poi, fino al 2023, non aveva vinto mai più nessuno dell'altra Italia. È stato epocale, è stato particolare, con tanti punti di vantaggio, anche se poi nel giorno di ritorno il Napoli ha cominciato a picchiare in testa da aprile in poi, e si è persa una possibilità in Champions con un'autostrada enorme davanti, che grida vendetta, grida vendetta per gli assenti, aver giocato con Hermas a Milano centravanti, perché gli sono venuti in meno tutti gli attaccanti, i fatti arbitrali clamorosi, il rigore su Lozano, non esimono dal dire che il Napoli tra aprile e maggio ha rallentato in maniera formidabile, come sempre accade alle squadre di Spalletti a primavera.

Però Spalletti ha vinto uno scudetto clamoroso, meraviglioso, che lo porta probabilmente, e io penso che sia così, sul podio degli allenatori più importanti della storia del Napoli, perché ha fatto qualcosa che nessun altro era riuscito a fare. Questo non significa però che lui debba continuare a sparare a zero e dal punto di vista del tutto unilaterale su De Laurentiis, perché non corrisponde al vero quello che dice. Dicesse la verità, uno direbbe che Spalletti si risente perché è stato trattato male. Lui dice che è stato calpestato, dal suo dialetto toscano, da Spalletti sotto ogni punto di vista. Dice che veramente non ha mai parlato di nuovo e ha perfino detto a una giornalista che il campionato con quel Napoli lo avrebbe vinto anche lei, una roba che non si può sentire. Ha anche aggiunto che lui il primo anno dormiva nella stanza d'albergo a fianco a quella del presidente e mandava a vedere un ragazzo se il presidente era in stanza, prima di decidere di lasciare l'albergo e andarsene a recludere letteralmente a Castel Volturno in una stanzetta da carcerato con una mobilia da convento.

Per carità, ha fatto qualcosa di straordinario; lì è stato proprio l'esempio che ha dato a tutto il gruppo che ha dato quella marcia in più alla squadra. Nulla questio su quello che è l'allenatore di campo in campionato: Spalletti ha sempre, qualunque allenato, mostrato squadre organizzate che giocano un bel calcio. Questo è fuori discussione. Ma dire che De Laurentiis è stato prepotente, che ha fatto niente di meno che valere la prelazione sul contratto, non mi ha mai parlato di rinnovo, o di un regalo per dimostrare che mi voleva bene, è eccessivo.

Un uomo di 64 anni all'epoca, oggi ne ha 66. Un uomo di 64 anni che deve sentirsi voluto bene con un premio? Aveva firmato scientemente, lui che era fuori dal giro, che stava a casa, pagato profumatamente dall'Inter, pur di non rinunciare ai soldi e al principio di essere pagato dall'Inter, perché aveva rosicato assai, che l'Inter aveva mandato a casa con un contratto lungo e ricco per prendere Antonio Conte, che al posto suo invece ha vinto dopo dieci anni di mancate vittorie del club nerazzurro. Bene, ha rifiutato anche il Milan, è fuori dal giro con una fama di allenatore ingestibile dopo le vicende Totti e Icardi. De Laurentiis, contro il parere di tutti, compreso il mio che non vale niente ovviamente, lo ha scelto, lo ha scelto e ha fatto benissimo a sceglierlo, gli ha dato visibilità e lo ha fatto finalmente vincere, perché lui è stato bravissimo, è stato il grande protagonista, ma i calciatori e il lavoro attorno... all'allenatore della società che gli ha messo a disposizione Chiossi, Menni, Kvaratskhelia, Igerischi e tutto l'Ambaradam e i Koulibaly, prima i Koulibaly, dopo i Kim, tutto l'Ambaradam che ha avuto a disposizione, e oggi sputare nel piatto in cui si è mangiato, dicendo che non ha avuto affetto, che il Presidente era prepotente, che gli ha rinnovato il contratto con la PEC, quasi che avesse fatto un affronto. Ma di che stiamo parlando?

Io firmo un contratto di due anni e ti do l'opzione unilaterale per il terzo. Il mio presidente la esercita come da contratto e io mi risento. E io mi risento quando poi, alla scena di fine anno... quando si siedono e De Laurentiis è convinto di costruire con lui il Napoli del futuro e l'aveva detto pubblicamente al Maradona davanti a tutti i tifosi entusiasti della festa dello Scudetto, gridando Giuntoli, Luciano, Cristiano, ripartiamo e Giuntoli si defila perché vuole andare all'Juventus. Spalletti, che aveva sentito dire da De Laurentiis in prefettura che era lui l'allenatore del futuro, non disse una parola, sapeva perfettamente che De Laurentiis non pensava ad altri allenatori che a lui. Bene, si risente quando quella sera a cena De Laurentiis dice: "Bene, ti do più soldi, ti prometto che ti mantengo, dimmi cosa vuoi per continuare a vincere" e lui dice: "presidente, non ci sono soldi che tengano, non ci sono giocatori che tengano, io ho deciso di andare via".

De Laurentiis, invece di impuntarsi, dice: "Questo è il regista del mio scudetto, lo devo accontentare". Ed è stato l'errore che lui ancora riconosce a se stesso, di essere stato troppo debole e di non far valere i contratti. Se errore ha fatto De Laurentiis, è quello di riconoscenza nei suoi confronti. La narrazione di Spalletti è falsa, fasulla ed è capziosa. E io non l'accetto. Un uomo che ci ha fatto godere sul campo sta rovinando completamente la sua immagine e il suo ricordo a Napoli con il rancore che lo contraddistingue. D'altronde, che l'uomo fosse difficile, che fosse permaloso, che fosse rancoroso è una cosa nota anche alle pietre. E quando lui mi disse l'8 gennaio: "Ma che ne pensi?", fece una serie di nomi di allenatori e disse: "Che ne pensi di Spalletti?", io gli ho detto: "Presidente, se parliamo dell'allenatore, che io ho sempre visto... le sue squadre giocano un grande calcio. Ma lei se la sente di prendere un uomo così difficile? Lei lo sa quello che ha combinato a Roma e quello che ha combinato a Milano? Ma lei si rende conto del rischio che corre?" E lui non mi rispose. Poi non ci siamo sentiti per mesi e scopro che prende Spalletti. E io impallidisco perché dico: "Mamma mia, o vedremo un grande calcio, perché Spalletti è un grande allenatore, su questo non ho mai dubitato, perché sin dai tempi dell'Empoli, quando esordì al San Paolo con l'Empoli, dove gli rubammo una partita clamorosa, lui meritava di stravincerla e l'ha persa, giocando alla fine della partita con Daniele Baldini centrale praticamente." Io capii che questo era un allenatore importante; l'ho visto fare sempre belle cose, a Empoli, a Udine, con la Roma ha giocato un calcio di cui io mi sono innamorato totalmente, con Perrotta, Totti, eccetera.

Per l'amor di Dio, chi nega che sia stato sempre un allenatore bravo, anche se all'Inter non ha ben figurato, e la famosa partita Inter-Juventus di Pjanic, di Orsato. Lui ebbe grandi responsabilità nella vittoria della Juve perché non ci capì niente. Nel finale fece sostituzioni assurde che portarono l'Inter a scombustolarsi completamente, tirando fuori Icardi, mettendo Santon, cambiando fascia ai terzini e l'Inter perse la partita. E noi lo ricordiamo sempre, dicendo che la colpa era di Orsato, di Spalletti e di Handanovic. Per mesi abbiamo detto che i colpevoli erano tre. Poi Spalletti a Napoli si è fatto non perdonare di più. Ci ha dato uno scudetto meraviglioso. Ma oggi, continuare ad attaccare De Laurentiis, io dico: caro Spalletti, ti avrebbe dato più soldi, ti avrebbe dato i giocatori. Se tu avevi gli attributi per andare avanti, dovevi solo pensare che Napoli ti amava, che tu amavi Napoli, che i calciatori ti adoravano, che tu per loro eri un riferimento assoluto, ma che te ne fregava a te se De Laurentiis ti stava antipatico, visto che ti metteva in condizioni di lavorare comunque bene e che, tutto sommato, non ti rompeva le scatole più di tanto, quando tu hai avuto presidenti come Zamparini che ti hanno preso, cacciato, ripreso a Venezia, di tutto di più. Hai avuto presidenti veramente complicati, hai avuto piazze difficili, dove a Napoli invece eri un idolo assoluto. Dì la verità: non te la sei sentita di confermarti a certi livelli e hai pensato che non potevi più rivincere a Napoli. Hai sbagliato perché poi è arrivato un altro allenatore che ha dimostrato che a Napoli si può vincere anche partendo da un decimo posto.

Allora hai pensato di monetizzare, di andare via, di prendere la nazionale, ti sei sentito un guru. Accusi De Laurentiis di aver avuto... un'ubriacatura da scudetto e tu l'hai avuta altrettanto, perché ti sei sentito talmente un allenatore di livello mondiale che poteva fare qualunque cosa, che in nazionale hai toppato miseramente. E allora Spalletti, un bagno d'umiltà, un bagno d'umiltà: non sei infallibile, sei stato un grande allenatore con un carattere difficilissimo, che dimostri anche in questa occasione. Non si sputa nel piatto dove non solo hai mangiato, ma hai anche vinto; non si fa a distanza di anni, perché questo mostra rancore e forse la Hillary Brasi, quando gli ha regalato quel disco "Piccolo Uomo", non aveva tutti i torti, perché questi atteggiamenti non sono da grande uomo. Un grande uomo sa anche perdonare, se davvero ha avuto degli affronti, che voglio sempre capire quali siano, perché Napoli non lo ha cacciato e aveva prolungato il contratto come da diritto, e De Laurentiis era disposto a dargli soldi e calciatori. Se questa è una colpa, che sia una colpa da parte di De Laurentiis, e questa è come la storia di Ferlaino, che ho sempre criticato tanto, ma su una cosa non è criticabile: quando è venuto meno alla promessa a Maradona di liberarlo dopo la Coppa UEFA, e invece non solo gli ha rinnovato il contratto, lo ha costretto a restare, e ci ha fatto vincere un altro scudetto. Viva Dio che ha preso quella decisione Ferlaino, così come viva Dio che De Laurentiis gli aveva prolungato il contratto.

E poi voglio aggiungere una cosa: la famosa frase detta alla giornalista Rai, "Questa squadra la può allenare anche lei", ma sappiatela leggere, che poi Di Lorenzo stavolta esprime in maniera fin troppo cruda e facilmente contestabile oppure fraintendibile, è vero, perché a volte quando parla non misura bene la portata delle parole. Gli piace sorprendere l'uditorio con parole forti e a volte esagera. Ma in quell'occasione, era un complimento a Spalletti perché il Napoli giocava talmente bene a memoria che lui disse: "Questa squadra la può allenare anche lei", e talmente era convinto della bontà del lavoro di Spalletti che poi fece una scelta sbagliatissima di dire: "Ora prendo un allenatore scafato, poco poco e con esperienza", perché Garcia in Italia aveva fatto bene, abbastanza bene. Tanto la squadra gioca a memoria, basta saperla gestire. Mai errore fu più grave, ma questo dipendeva sempre dal fatto che De Laurentiis si era convinto che Spalletti aveva fatto un lavoro così eccezionale che la squadra giocasse da sola a memoria. Era un complimento a Spalletti, ma tu stai a sentire sempre le cattive voci di dentro, Spalletti a Castel Volturno, di quelli che ti hanno sempre riferito di cose cattive, quando invece a volte bisogna usare il proprio cervello, la propria testa e non farsi abbindolare dai cattivi consiglieri".